
Emme Team con i suoi legali e consulenti, comunica a tutti coloro che stavano da tempo aspettando novità riguardo la tragica scomparsa di Sara Scimmi, la 19enne che nella notte del 9 settembre 2017, fu trovata senza vita, dopo essere stata travolta da un mezzo pesante, a Castelfiorentino, in provincia di Firenze, che il Caso è stato ufficialmente riaperto.
La Procura della Repubblica di Genova, su denuncia presentata dalla famiglia della vittima, ha aperto un fascicolo, a fronte delle nuove prove depositate, per omicidio volontario, oltre che per omissioni d’atti d’ufficio e altri reati.
Dopo un anno di lavoro da parte dei consulenti, è stato finalmente possibile presentare nuovi e concreti elementi, iniziando dall’identificazione di un’auto, ripresa dalle telecamere di sicurezza di una stazione di servizio, coinvolta nella morte di Sara, rimasta per anni, a detta degli esperti dell’epoca, impossibile da identificare. Ma già nell’ottobre 2021, il team di consulenti era stato in grado, grazie alle tecnologie a disposizione negli Stati Uniti, in materia di restauro video, di scoprirne il modello esatto, arrivando ad oggi, a poter fornire dati che potranno permettere agli inquirenti di identificare le persone che viaggiavano al suo interno.
Questo nuovo ed importante elemento, insieme con nuove prove ottenute grazie allo studio dei social network e di WhatsApp, potranno dare finalmente alla famiglia, l’occasione di portare a termine una lunga ed estenuante lotta, durante oltre cinque anni, per conoscere la verità ed ottenere giustizia.
"C'è la possibilità che qualcuno si interessi davvero a quanto accaduto a Sara e indaghi realmente", commenta Giulia Scimmi, sorella di Sara, all'Ansa. La famiglia chiede anche che venga appurato il reato: "Non è certo che Sara sia morta solo di omicidio stradale, bisogna approfondire il tipo di reato. Fino a oggi le indagini non sono state fatte in maniera approfondita".
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