Raddoppio ferroviario Empoli-Siena, M5S: "Progetto calato dall'alto"

Il raddoppio della linea ferroviaria Empoli-Siena, atteso da cinquant'anni e da sempre ritenuta opera necessaria per il trasporto pubblico della linea Siena – Firenze, si è concretizzata durante il governo Conte e da noi caldeggiata come opera necessaria per la Valdelsa al ministro Toninelli . Tuttavia il progetto di RFI, attualmente in procinto di partenza, è stato calato dall’alto sulla testa della cittadinanza locale, senza nessun processo partecipativo, informazione o spiegazione da parte delle Amministrazioni interessate, ossia Empoli e Castelfiorentino, né tantomeno da RFI.

Le Amministrazioni non hanno ritenuto di controllare il forte impatto del progetto sul tessuto urbano, già fragile delle frazioni di S.Andrea, Fontanella e Brusciana, con verifiche a scala più di dettaglio (hanno uffici con fior di tecnici) per considerare eventuali modifiche, mitigazioni e miglioramenti. I cittadini vedranno stravolgere le loro proprietà dal progetto di RFI, che talvolta disattende le più elementari norme urbanistiche, nel più completo silenzio da parte delle amministrazioni locali interessate, dovendosi necessariamente appoggiare a tecnici ed avvocati pagati di tasca propria.

Il combinato effetto del mancato percorso partecipativo (leggasi informazione puntuale della popolazione) da parte delle istituzioni, con la discutibile disposizione normativa che consente, superato il numero di 50 proprietari coinvolti nel piano di esproprio, di poter sostituire la notifica postale singola, con la semplice pubblicazione del piano di esproprio su almeno due testate giornalistiche (nemmeno l’Albo Pretorio!) a tiratura nazionale e sul sito istituzionale dell’Ente proponente, hanno determinato la grottesca e letale conseguenza che la stragrande maggioranza dei proprietari coinvolti, sono venuti a conoscenza dell’esproprio che gravava sulle rispettive proprietà, tramite passa parola e, conseguenza ancor più letale, non hanno fatto in tempo neppure a presentare le proprie legittime osservazioni che, in quanto tardive, non verranno prese in considerazione. A tutto discapito della bontà dell’opera, aggiungiamo noi!

La richiesta di aiuto da parte della cittadinanza non ci ha lasciato insensibili, soprattutto dopo aver verificato in loco con sopralluoghi puntuali, le incongruenze del progetto che sembra sovradimensionato rispetto al "Genius Loci". Sarebbe interessante sapere perché non si sia pensato, visto il forte impatto dell’opera sull’abitato delle frazioni, a spostare il tracciato a fianco della Nuova 429, ed altrettanto interessante sarebbe sapere se sia mai stata presa in considerazione questa possibilità in fase progettuale, che ci sembrerebbe essere la più ovvia considerata l’area esigua in cui insiste il progetto di RFI.

Avendo bypassato completamente il processo partecipativo (che dovrebbe essere perseguito di legge), i cittadini coinvolti non hanno potuto presentare osservazioni e proposte alternative al progetto di RFI, nei limiti temporali consentiti, perché disinformati ed anche perché i 30 giorni previsti per legge, sono veramente pochi per i cittadini, anche soltanto per prendere compiutamente coscienza del reale impatto che l’opera avrà sulle loro proprietà e sulle loro vite.

Ora, prossimi all’avvio dei lavori, i residenti chiedono la riapertura dei termini per la presentazione delle proprie osservazioni e l’apertura di un tavolo di lavoro alla Regione Toscana con RFI e le Amministrazioni interessate, alla presenza di tutti i cittadini o loro rappresentanti, non solo di quelli investiti dal piano di esproprio, in quanto verranno stravolte anche la viabilità interna, spazi verdi, attraversamenti, ecc., che incideranno sulla vita di tutte le frazioni. La finalità della richiesta si deve intendere nella logica di superamento delle problematiche territoriali, nella possibilità di miglioramento della proposta progettuale con soluzioni meno impattanti sulla vita di tutti i residenti, nella giusta liquidazione dei proprietari degli immobili fortemente danneggiati dall’opera, oltre ai residenti e proprietari che dovranno vedere la loro casa abbattuta e sacrificata.

Spesso siamo tacciati per quelli che dicono sempre no a tutto, ma siamo i primi a dire che le opere, soprattutto quelle a servizio della collettività, debbono essere fatte, ma fatte bene! Quindi stiamo preparando due mozioni che i nostri portavoce locali presenteranno nelle rispettive Amministrazioni ed un comunicato stampa a nome delle nostre portavoce Regionali, per chiedere, come già detto, la riapertura dei termini per la presentazione delle osservazioni e l’apertura di in tavolo di interlocuzione delle istituzioni con i residenti.



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