Sequestro della Finanza di 30mila articoli di bigiotteria in Valdelsa

I finanzieri del Comando Provinciale di Siena, nel corso di un intervento effettuato presso il mercato settimanale di Colle Val d’Elsa, hanno sottoposto a sequestro oltre 30.000 articoli di bigiotteria destinati alla vendita e risultati non conformi agli standard di sicurezza previsti dalla normativa nazionale.

Nel corso della costante e capillare azione di controllo economico del territorio, finalizzata alla prevenzione e repressione dei fenomeni di contraffazione ed inosservanza delle norme sulla sicurezza prodotti, una pattuglia della Tenenza di Poggibonsi ha individuato un soggetto di nazionalità straniera, che ha posto in commercio articoli non corrispondenti alle prescrizioni previste dal “Codice del Consumo”.

Più nel dettaglio gli articoli commercializzati risultavano essere sprovvisti delle informazioni minime identificative del prodotto, quali nome del fabbricante, Paese di produzione e loro composizione, le quali devono essere obbligatoriamente presenti in modo visibile e leggibile sulle confezioni e riportate in lingua italiana.

L’indicazione di queste informazioni, obbligatorie ai fini della regolare commercializzazione sul territorio nazionale, garantisce al consumatore finale la conoscenza necessaria in merito al prodotto che acquista e permette di garantire la sicurezza per la propria salute nell’utilizzo del prodotto.

I 30.000 articoli composti da collane, bracciali, ciondoli, orecchini, ecc., risultati non conformi rispetto alla normativa vigente, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo, mentre il venditore ispezionato è stato segnalato alla Camera di Commercio di Firenze per la contestazione della sanzione amministrativa prevista, che varia da un importo minimo di 516,00 ad un massimo di 25.823,00 €.

Contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.



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