Morta in Iran, Castelfiorentino aderisce alla petizione di Amnesty International

Francesca Giannì

L’Amministrazione Comunale di Castelfiorentino aderisce alla protesta in corso in Iran dopo l’uccisione di Mahsa Amini, in seguito alle violente percosse subite dalla polizia “morale” iraniana che l’aveva arrestata per non aver indossato correttamente il velo. Una condanna netta, che va di pari passo al sostegno della petizione promossa da Amnesty International affinché venga abrogata la legge che impone alle donne di indossare il velo in pubblico, nonché la fine della repressione nel paese.

Come si ricorderà, Mahsa Amini, iraniana ma di etnia curda, era stata arrestata il 13 settembre a Teheran per aver violato l’obbligo di indossare il velo (peraltro il velo era indossato, seppure in modo non corretto) ed era stata sottoposta a violenze inaudite. Entrata in coma e trasportata d’urgenza all’ospedale, è deceduta tre giorni dopo. Le autorità iraniane respingono ogni responsabilità, e anche due giorni fa l’organizzazione dei medici legali iraniani ha negato che la morte sia stata provocata – come è invece è stato riferito da testimoni oculari – da colpi alla testa e agli organi vitali.

La morte di Mahsa Amini è solo l’ultimo episodio di una lunga sequenza di violenze che alla fine hanno scatenato la rivolta delle donne in Iran e manifestazioni di solidarietà in tutto il mondo

"Mahsa Jini Amini, Hadis Najafi, Hananeh Kia, Ghazale Chelavi, Nika Shakarami, Sarina Esmailzadeh – osserva l’Assessore alla Cooperazione Internazionale, Francesca Giannì - sono solo alcuni dei nomi delle giovani donne che, con coraggio, sono scese in piazza a Teheran per difendere i diritti delle donne. Troviamo fondamentale come Amministrazione aderire a questa protesta per i diritti umani e contro un sistema patriarcale che ancora vessa e uccide donne in tutto il mondo, purtroppo anche qui in Italia. La condanna è ferma e senza appello verso tutte quelle forme di violenza verbale, fisica, ideologica che vorrebbero le donne come oggetti suscettibili solo di possesso e proprietà da parte degli uomini delle proprie famiglie, e non come soggetti liberi, dotati di arbitrio, indipendenti. Per questo, anche qui a Castelfiorentino, promuoviamo ogni utile iniziativa di adesione alle proteste, tra cui l'importante petizione di Amnesty International che chiede, tra l'altro, l'abrogazione dell'art. 638 del codice penale islamico circa il divieto di apparire in pubblico delle donne senza velo. Anche il Consiglio Comunale prenderà posizione in merito alla prossima seduta del 18 ottobre."

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