"Ogni viso è unico", Unicoop Fi lancia la campagna Volto Manifesto

Promossa da Nuovi Occhi per i Media, la campagna ha preso il via con il Manifesto dei "diritti" del volto: "Ogni tua ruga racconta una storia" o ancora "La perfezione è noiosa"


Un progetto, una campagna, un appello per valorizzare l’unicità di ogni viso: è Volto Manifesto, l’iniziativa ideata da Lorella Zanardo e Cesare Cantù, fondatori di Nuovi Occhi per i Media, e sostenuta da Unicoop Firenze con eventi e incontri in calendario per i prossimi mesi.

La campagna è stata presentata alla stampa questa mattina, nella sede di Unicoop Firenze, alla presenza di Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza Unicoop Firenze, dell’attrice Daniela Morozzi e della stessa Lorella Zanardo che, dopo aver indagato l’uso dei corpi femminili da parte dei media, con una ricerca culminata nel documentario "Il corpo delle donne", concentra ora la sua attenzione su quello che ci distingue maggiormente gli uni dagli altri, il volto. Il progetto nasce, infatti, da una riflessione sul fenomeno di cancellazione dei volti reali, a favore di volti virtuali e artificiali, costruiti digitalmente e omologati a canoni astratti di bellezza che annullano la specificità e l’unicità di ogni volto. A raccontare queste trasformazioni, un documentario, proiettato in pillole nel corso della conferenza stampa, che mette faccia a faccia lo spettatore con i volti artificiali e con quelli reali, e ricostruisce come si è arrivati alla costruzione di un volto unico virtuale: un fenomeno in aumento che, stando alle ricerche, crea scompensi di carattere psicologico - come ad esempio il dismorfismo - rispetto ai quali gli psicologi hanno già lanciato l’allarme. In risposta a questo fenomeno Nuovi Occhi per i Media e Unicoop Firenze promuovono la campagna Volto Manifesto, per sensibilizzare il grande pubblico sul volto, come risorsa unica e preziosa, da valorizzare e conservare nella sua differenza, varietà e unicità individuale. Una campagna di consapevolezza e condivisione collettiva, a livello nazionale ed internazionale che punta, fra gli obiettivi, a far diventare il volto patrimonio mondiale immateriale dell’Unesco.

Il progetto. Fotoritocco massiccio sui mass media, filtri di ogni tipo sui social network, digital humans quasi identici a noi nei videogame, influencers digitali che si comportano come quelli reali, androidi dai tratti sempre più dettagliatamente antropomorfi e potenziati da un’intelligenza artificiale sempre più raffinata, assistenti virtuali e avatar che interpretano il nostro comportamento: questi fenomeni hanno portato nella nostra vita un incontro quotidiano e costante con facce artificiali. Volti molto diversi tra loro, ma accomunati da una stessa caratteristica: fermare lo scorrere del tempo. A queste trasformazioni, a queste facce sintetiche, concorrono i social network, la videografica, la robotica, la chirurgia, il fotoritocco, l’intelligenza artificiale, il cinema, gli effetti digitali, insomma il sistema mediatico-tecnologico nel suo complesso. Non mondi futuribili quindi, ma vita quotidiana. Rispetto a questi fenomeni, di portata ormai massiccia, il progetto vuole condividere delle domande e una discussione pubblica sull’impatto e gli effetti di questi nuovi volti.

Iniziative e appuntamenti. La campagna, lanciata sui canali social di Unicoop Firenze lo scorso 29 settembre, prevede incontri pubblici e nelle scuole (in 100 classi), per richiamare l’attenzione sul tema, informando e offrendo gli strumenti per farsi una propria idea, anche grazie alla proiezione del nuovo documentario di Nuovi Occhi per i Media. Il primo appuntamento aperto al pubblico è al Teatro Puccini di Firenze il 18 ottobre (ore 16.30). Ne seguiranno altri realizzati in collaborazione con l’Università di Firenze e quella per Stranieri di Siena. Il contributo di Unicoop Firenze prevede anche il coinvolgimento dei soci Coop e dei club fotografici della Toscana che, con il coordinamento di Paolo Cagnacci, docente della Fondazione Studio Marangoni, e di Chiara Ruberti, co-direttrice di Photolux Festival, andranno alla ricerca di facce vere da fotografare. L’appello è rivolto a fotografi, dilettanti o professionisti che vogliano partecipare alla creazione del primo archivio del volto umano, così come concepito da Nuovi Occhi per i Media. Ad oggi hanno aderito al progetto 150 fotografi e 15 circoli fotografici toscani già al lavoro sul progetto.

Il Manifesto: i "diritti" del volto

La campagna è stata avviata con un vero e proprio manifesto che esplicita, con un decalogo, l’elenco dei "diritti" del volto.

- Il volto è un patrimonio per l’umanità - Ogni volto dà senso al mondo e arricchisce l’umanità intera
- Fai la tua faccia - Sono le nostre scelte e le nostre azioni a modellare la nostra faccia
- Ogni volto è irripetibile - Il volto di ognuno di noi racconta della nostra unicità
- La tua faccia non è solo tua - La faccia entra nella vita degli altri e la influenza, stabilisce relazioni, permette l’incontro
- La verità del volto è rivoluzionaria - La vera rivoluzione è accettare il nostro volto per quello che è
- Il volto dell’altro è uno specchio - La tua faccia è l’Altro per tutti gli altri
- La perfezione è noiosa - Il volto perfetto non lascia spazio all’imprevisto e all’unicità
- Ama la vulnerabilità del tuo volto - Il volto è l’unica parte del corpo che mostriamo sempre nuda al mondo
- Ogni tua ruga racconta una storia - Il volto è un paesaggio, ogni segno racconta la tua storia
- Onora i vecchi volti - La faccia vecchia raccoglie sapere e suggerisce risposte, crea l’etica di una società

"Questa campagna lancia una riflessione forte e attuale, su chi siamo e come stiamo cambiando" dichiara Daniela Mori, Presidente del Consiglio di sorveglianza Unicoop Firenze. "Come Unicoop Firenze abbiamo sposato il progetto e lo sosterremo coinvolgendo i nostri soci, i cittadini e gli studenti perché crediamo che la diversità e l’unicità di ciascuno vada tutelata, come valore che contribuisce a costruire la ricchezza etica di una società. Il volto è l’emblema del valore che ciascuno è e porta con sé: con questa campagna vogliamo portare un’attenzione consapevole sul destino del volto e, dunque, delle relazioni umane. Al centro delle nostre iniziative e della nostra missione di cooperativa ci sono le persone, uniche e specifiche: è a queste, ai loro volti e alle loro storie, che vogliamo ridare spazio, condividendo il manifesto sul volto come futuro patrimonio dell’umanità".

"Con questo progetto iniziamo un percorso sui volti e sul loro significato" afferma Lorella Zanardo, Nuovi Occhi per i Media. "Il conformismo che si è imposto attraverso app, social media, umani digitali ma anche con una chirurgia estetica di massa che si ispira ai canoni diffusi sui social. Di fronte a questo fenomeno, sempre più esteso, si aprono molti interrogativi: ci riconosciamo quando ci guardiamo allo specchio? Le nostre facce stanno scomparendo? Cosa stiamo nascondendo quando proponiamo i nostri volti modificati e camuffati? Volto Manifesto, che porteremo avanti con Unicoop Firenze, è una riflessione che riguarda chi siamo e come stiamo cambiando. Perché il volto non è solo il luogo dell’estetica ma anche dell’etica. Il volto è un patrimonio per l’umanità".

"Sono felice e onorata di contribuire alla presentazione di Volto Manifesto, lavoro sempre più necessario di Lorella Zanardo" dice l'attrice Daniela Morozzi. "La ricerca della bellezza e della perfezione estetica a tutti i costi genera danni che paghiamo a caro prezzo. Penso invece all’arte e alla scienza che, come la vita, ci raccontano da sempre l’inevitabilità dell’imperfezione come condizione necessaria per una ricerca continua su noi stesse e il mondo. Il concetto invece, applicato alla bellezza, soprattutto femminile, diventa ricerca di una perfezione estetica estrema, che negli ultimi anni trova nello stravolgimento del volto, la vittima prediletta. Il capitalismo della bellezza è inarrestabile e, ancora oggi, ci impedisce di rivendicare il diritto di abitare noi stesse con serenità ed equilibrio, di scegliere chi e come vogliamo essere. Anche gli uomini stanno cadendo nella stessa trappola, ma non lo hanno capito e forse, non lo sanno ancora raccontare".

Fonte: Unicoop Firenze - Ufficio stampa



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