Cattaneo si allarga, Marconi a Ponte a Egola: le prospettive per le scuole di San Miniato

(foto gonews.it)

Previsioni e progetti il Liceo Marconi, al centro del Consiglio comunale aperto, dal 2017 nella provvisoria via Trento: entro un anno e mezzo via i ponteggi dal Cattaneo


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Quale sarà il futuro del liceo G. Marconi di San Miniato? Dove troverà sede il liceo scientifico dopo i traslochi iniziati dal 2008? Domande, risposte e previsioni sono state comprese nel Consiglio comunale aperto che si è svolto all’Istituto superiore Cattaneo. Nell’Auditorium di via Catena presenti consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, assessori, sindaci e rappresentanti di tutti i comuni del comprensorio del cuoio, preside e vicepreside delle due scuole superiori all'attenzione dell'ordine del giorno, cittadini e genitori dei giovani studenti. Alla guida dell’incontro il presidente del Consiglio comunale Vittorio Gasparri, il sindaco Simone Giglioli, il presidente della provincia di Pisa Massimiliano Angori e il segretario Danilo D’Aco.

Liceo Marconi, cronostoria in breve

È il 2008 quando a causa di rischio idrogeologico il Liceo Marconi viene trasferito dalla sua sede storica di via Catena, di fronte all’attuale Istituto Cattaneo alle porte del centro storico, nella zona di San Donato, in un immobile che fu acquistato dalla provincia per oltre 7 milioni di euro. Lo stesso immobile fu chiuso per ragioni di sicurezza nell’ottobre 2016, in base a relazioni dei tecnici della provincia e dei vigili del fuoco. Successivamente durante l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vittorio Gabbanini, nell’esigenza di trovare velocemente una sede, il Marconi fu trasferito in via Trento a La Scala, con inaugurazione nel gennaio 2017. Lo stesso luogo in cui ancora oggi si trova, e sul quale la provincia è in locazione.

Nel lungo dibattito del Consiglio comunale aperto, sono state illustrate una serie di possibilità non solo per il Marconi, ma anche per il Cattaneo. Si apre un'ulteriore fase di progettazione, come riferito dal presidente della provincia Angori, sulla ex sede di via Catena "facendo tesoro degli studi già elaborati in passato". "Con i primi mesi dell'anno contiamo di avere un primo progetto e sulla base dei risultati, chiedere finanziamenti sulla difesa del suolo, per consolidare il versante". Sulla base del progetto, già affidato ad un tecnico, "sarà possibile capire - aggiunge Angori - se l'immobile potrà essere consolidato o se sarà necessaria una sostituzione di tipo edilizio, che non può non passare dalla demolizione".

Le previsioni: Palestra e laboratori per il Cattaneo, nuovo Liceo Marconi a Ponte a Egola

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Ad illustrare le principali previsioni per le due scuole superiori è il sindaco Simone Giglioli che parlando da ex studente proprio del Liceo Marconi, racconta la crescita della scuola negli anni. Una crescita che in numeri parla di un aumento di studentesse e studenti, da circa 500 nel 2016 nel periodo difficile del trasferimento da San Donato agli oltre 700 di oggi. Ed ecco che gli spazi di via Trento sono iniziati a diventare stretti. "Il Liceo ha continuato a crescere - afferma Giglioli - le mura sono importanti, ma il suo contenuto lo è ancora di più".

Partendo dall'It Cattaneo, la scuola ad oggi non ha una palestra, ma le classi vanno al palazzetto di Fontevivo, così come per il Liceo Marconi. "L'area del vecchio liceo in via Cattaneo, potrebbe supportare dei servizi per l'Istituto come la palestra, a servizio della scuola e delle associazioni sportive - dice Giglioli - e nella stessa area, la creazione di aule per laboratori, e aree parcheggio". Nelle volontà del Comune, inserite anche nel mandato, c'è la demolizione totale o parziale dello stabile, il consolidamento del versante e una nuova edificazione, quella citata, a supporto del Cattaneo. "Vedere quell'edificio fatiscente non toccato dal 2008, è un monumento al degrado" afferma ancora il sindaco. "Vogliamo intervenire con un’idea che non è riportare lì il Liceo perché gli studenti non ci entrerebbero, sono quasi raddoppiati. Il presidente Angori ci ha detto che abbiamo la possibilità di iniziare questo percorso di progettazione, non si sa quanto verrà a costare per il momento, ma è stata superata la difficoltà di assenza di progettazione". Inoltre, sempre per l'Istituto Tecnico Cattaneo, entro un anno e mezzo la sua facciata tornerà libera dai ponteggi, che saranno smontati.

Per il Liceo Marconi, Giglioli entra nel vivo e inizia da via Trento, edificio in cui una volta trovavano spazio attività della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, sul quale oggi la provincia paga un canone di locazione ad una società di Milano, "non nasce come scuola ma allora sistemò 500 studenti, dando una risposta immediata. Ad oggi presenta delle criticità, sul piano viario e per gli spazi, che si stanno saturando bloccando di fatto lo sviluppo del Liceo che ha difficoltà ad accettare nuovi studenti. Anche qui manca la palestra e le classi vanno a Fontevivo". Durante la progettazione del nuovo Liceo, ancora in via di definizione, sempre in via Trento "c'è un altro edificio accanto all'attuale sede del Marconi che, se messo in condizioni - afferma il sindaco - potrebbe dare respiro agli spazi del liceo". Entrando nel merito di quello che sarà il nuovo collocamento della scuola superiore, Giglioli ripercorre gli studi fatti dalla precedente amministrazione. Due le aree che furono individuate, a Fontevivo e a Ponte a Egola. Nel primo caso gli studi dimostrarono la presenza di materiale archeologico, nel secondo caso una pericolosità idraulica tale da non poter costruire. Ma proprio a Ponte a Egola, in seguito ai lavori alla Cassa di espansione di Roffia, può rinascere la possibilità per il nuovo Liceo. A dirlo è ancora Giglioli: "Con i lavori fatti sull'Egola e sull'Arno, i rischi dovrebbero scomparire, gli studi su questo sono attualmente in corso. Appena le carte ce lo consentiranno in accordo con il proprietario, potrà iniziare la progettazione sia dell'edificio che di una palestra compresa".

Commenti

Intervento in controtendenza quello della consigliera comunale Manola Guazzini, del gruppo consiliare CambiaMenti. "Dagli interventi ci è già stata comunicata la proposta, non condivisa. È dal 2019 che il gruppo consiliare CambiaMenti ha richiesto la convocazione del consiglio comunale aperto, ci si arriva dopo tre anni, quando non si può evitare perché è alle porte il piano intercomunale tra Fucecchio e San Miniato. La strada che noi proponiamo convintamente - continua Guazzini - è l’area abbandonata qui davanti e aree adiacenti in via Catena, con consolidamento del versante e politica della riqualificazione del centro storico. La nostra proposta non ha niente di sconvolgente, si tratta di riprendere uno studio di fattibilità fatto nel 2012 da questo Comune".

Margherita Cecchin



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