Sfilate 'voguing' al liceo di Empoli, per FdI sono "lezioni di gender"

Una delle protagoniste della serie tv Pose

A inizio novembre la circolare numero 100 del liceo Virgilio aveva lanciato le iscrizioni per gli studenti delle classi terze, quarte e quinte di tutti gli indirizzi interni a degli incontri di Voguing. Nel titolo si riporta il tema come un 'ballo della comunità LGBTQIA+', legato a "tematiche che ben si sposano con alcuni obiettivi dell'Agenda 2030 quali salute e benessere, parità di genere, riduzione delle disuguaglianze, pace, giustizia e istituzioni solide".

Questi incontri si sostanziano con 2 ore per classe, un'ora teorica e una pratica, tra novembre e dicembre 2022 durante le ore di educazione fisica. Addirittura per la riuscita del progetto, con sottotitolo 'emancipazione dell'essere, è stato lanciato un bando per trovare un danzatore di voguing. Il bando, si legge nella circolare 138, si è concluso lo scorso 21 novembre. 

Maggiori punti erano assegnati in base a competenze specifiche come il voguing già citato e il waacking, oltre all'insegnamento di questa disciplina sul territorio e molto altro.

Per avere un'idea più precisa di cosa significa voguing rimandiamo ad alcune scene della serie tv  intitolata Pose, dove la comunità queer statunitense dà vita a serate ricche di vestiti sfarzosi, con una competizione tra chi si presenta in modo più appariscente e stravolgente.

La questione è passata in sordina fino a che un articolo de Il Giornale di oggi non ha palesato le rimostranze della parlamentare FdI Chiara La Porta in merito a questa attività. Rincara la dose anche il consigliere comunale Andrea Poggianti, sempre del partito di Meloni, spiegando cosa sia successo nelle ore di lezione finora effettuate: "Studenti, perlopiù minorenni, dell’istituto superiore di Via Cavour sono stati obbligati dalla professoressa di educazione fisica a svolgere un progetto d’inclusione della comunità Lgbtqia+ che prevede sfilate e balli di gruppo invertendo i ruoli maschili e femminili, abiti compresi. La realtà dei fatti è ben diversa, in parte sembrerebbe addirittura all’oscuro della stessa dirigenza della scuola e della coordinatrice didattica che si è dovuta interfacciare con la professoressa di educazione fisica, ferma nelle sue convinzioni nel rendere obbligatorio il corso. Un percorso di 2 ore, una di teoria ed una di pratica, si è ampliato già a sei ore a discapito della lezione ordinaria e sostituendo la materia curricolare senza che i genitori degli studenti siano mai stati informati sull’argomento. Perentorio poi l’invito della docente a tutta la classe ad impegnarsi perché al termine sarebbe stato assegnato un voto sul registro, quindi senza possibilità di nessun minore o studente maggiorenne di dissociarsi".

Un netto invito ad affermare la famigerata dottrina gender, secondo i due politici. “È inaccettabile e lesivo delle libertà personali obbligare dei ragazzi minorenni a seguire un corso in cui ci si scambiano ruoli e vestiti e dal quale non sarebbe possibile nemmeno astenersi e che sembra possa influire addirittura sulle valutazioni finali dell'andamento scolastico. Questi tipi di progetti non sono altro che l'ennesimo tentativo di inculcare e diffondere la teoria gender nelle scuole. Un metodo che lede gravemente la libertà educativa dei genitori", spiega la parlamentare di Fratelli d'Italia.

"L’ideologia gender intende sostituire l’identità sessuale con l’identità di genere. – conclude Andrea Poggianti - predica una sessualità fluida per eliminare qualunque identità sessuale, perciò sostengono che uno non è maschio o femmina in base al suo inconfutabile dato naturale, ma in base a quello che sente di essere al momento. Empoli purtroppo non è nuova a livello nazionale per essere promotrice di progetti d’indottrinamento di questa folle teoria, ripongo quindi piena fiducia nell’attività ricognitiva che il Ministero competente e la Dirigenza scolastica del Virgilio di Empoli porranno in essere perché eventi lesivi delle sensibilità e libertà di ciascuno non siano più minacciati con percorsi obbligatori per iniziative autonome di docenti politicizzati".



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