Cdx contro corso di 'ballo vogueing' al liceo Virgilio, solidarietà dall’Arci: "Attacco immotivato"

Il liceo Virgilio a Empoli

Apprendiamo, secondo quanto scrive il quotidiano “Il Giornale”, che al Liceo Virgilio di Empoli vengono svolti corsi nefandi a tal punto che una deputata di Fratelli d'Italia non si è potuta esimere dal presentare un'interrogazione al Ministero dell'Istruzione con la quale chiede se “si ritiene opportuno che dei ragazzi minorenni a scuola vengano costretti, in orario di lezione, a prendere parte a lezioni di ballo Lgbtqir+”

Non è bastato l’intervento della dirigente scolastica su “La Nazione” che ha difeso il corso di educazione civica, peraltro già svolto lo scorso anno con piena soddisfazione degli alunni e che ha smentito tutte le invenzioni riportando la verità sul corso, ampiamente mistificato da una parte politica che fa della discriminazione e dell’odio sociale la propria azione quotidiana, per fare finire le inutili e pretestuose proteste di politici, blogger e populisti vari.

Sentiamo quindi davvero l’urgenza di dimostrare solidarietà alla preside, al corpo insegnante e alle alunne e gli alunni del Virgilio in questa vicenda manipolata e strumentalizzata.

Da sempre l’Arci opera, anche attraverso i Circoli diffusi sul territorio, per la realizzazione di comunità coese e solidali, nelle quali si costituiscano legami e nelle quali vengano promosse inclusività, rispetto delle diversità, azioni per il contrast a qualunque tipo di stereotipo.

Il Corso di educazione civica in questione, risponde al tema riservato alle classi terze dell’istituto, ovvero “Persone”, coerente con le finalità ministeriali, i principi della Costituzione e gli obiettivi dell’agenda 2030. Il progetto riguarda il ballo vogueing che è una espressione artistica di una comunità (LGBTQRI+) in cui il ballerino professionista esterno non obbliga i ragazzi a vestirsi da ballerine, come scrivono sul giornale, ma dopo avere spiegato la storia dei movimenti LGBTQRI+ invita ad eseguire i movimenti di danza accompagnandoli con accessori con cui le ragazze e i ragazzi si sentano a loro agio che siano da uomo o da donna indipendentemente dal genere della persona.

Tanto rumore per nulla quindi, dal momento che, come si legge nelle delibere per la programmazione e progettazione integrata educativa territoriale, agli obiettivi 5-10 recita: “attenzione particolare al contrasto degli stereotipi di genere come principio ispiratore che attraversa in maniera trasversale tutte le diverse attività ricomprese all’interno dei progetti, nella prospettiva della promozione delle pari opportunità tra i generi tramite l’azione educativa..."

Come Arci rivendichiamo la necessità di tali programmazioni dal momento che portiamo da sempre nelle scuole percorsi su tematiche riguardanti la memoria, la Costituzione, la lotta agli stereotipi e all’odio con la finalità di rendere i ragazzi e le ragazze cittadini attivi e consapevoli. Siamo orgogliosi di fare politica, intesa come la periclea “arte di vivere assieme” promuovendo partecipazione e consapevolezza, con il comune fine di anteporre il “noi” all’”io”: si aggrega, non si divide



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