Controlli Covid su arrivi dalla Cina, tamponi negli aeroporti di Pisa e Firenze

Eugenio Giani, presidente Regione Toscana (foto gonews.it)

Allestite le postazioni negli aeroporti della Toscana, Giani: "La situazione va monitorata"


Postazioni per i tamponi Covid già allestite negli aeroporti di Pisa e di Firenze. Al momento comunque nessun controllo su passeggeri provenienti dalla Cina è stato effettuato. In Toscana non arrivano voli diretti: la Regione ha deciso di controllare anche chi vi giungesse con scalo. Ma al momento nessun caso del genere si è presentato. A Pisa stamani sono atterrati, provenienti da Dubai, dieci cinesi, ma che risiedono in Italia e non erano stati in Cina. A Firenze ne sono attesi quattro via Francoforte domani.

In ogni caso la macchina organizzativa è pronta, "perché – come sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani – la situazione va monitorata". E stamani il presidente Giani ha firmato l’ordinanza già annunciata ieri. A Pisa i tamponi saranno effettuati in locali vicini all’Usmaf, l’ufficio di sanità marittima, aerea e frontaliera. A Firenze due container della Protezione civile regionale sono stati allestiti nel parcheggio davanti all’aeroporto, lato tranvia: uno sarà utilizzato come sala di attesa e l’altro come ambulatorio.

"C’è chi dice – ha sottolineato Giani, presente durante le operazioni di allestimento - che si sarebbe potuto prevedere un tampone facoltativo, giusto a fini statistici e informativi. E invece no, deve essere obbligatorio: ci siamo già passati una volta e vogliamo stavolta prevenire, prevenire e capire. La preoccupazione infatti è che dall’omicron 5, variante che in Toscana e in Italia, dove la gran parte della popolazione è vaccinata, si riesce a contrastare con una presenza in ospedale assolutamente gestibile (oggi poco più di 400 persone) si passi velocemente a Gryphon, che in Cina, pur nell’assenza di informazioni sanitarie dettagliate, sappiamo che sta crescendo. E si tratta di una variante diversa e più aggressiva. I tamponi ci serviranno dunque a sequenzare l’evoluzione del virus".

"La Regione - ha precisato ancora Giani - si muove in assoluta coerenza con disposizioni nazionali: attuiamo l’ordinanza del ministro”. Con un di più: la preoccupazione di “allestire alberghi sanitari per chi risultasse positivo e non ha un domicilio dove isolarsi".

I passeggeri in arrivo dalla Cina saranno sottoposti a tamponi rapidi; chi risultasse positivo sarò sottoposto anche a tampone molecolare e, nel caso di conferma, ad isolamento fiduciario, da cui si potrà uscire, a differenza della norma generale, solo dopo un tampone molecolare negativo. Fondamentale, nel tracciamento di chi arrivasse in Toscana dalla Cina con uno o più scali, sarà la collaborazione delle compagnie aeree.

Nel 2019, ovvero prima del Covid - fonte Asseaeroporti - la Toscana ha superato negli scali di Firenze e Pisa gli 8,2 milioni di passeggeri (di cui quasi 5,4 transitati dall’aeroporto pisano). A Peretola, dove i viaggiatori passati dallo scalo sono stati quasi 2,9 milioni, i cinesi sono stati circa 43 mila. I tamponi a cui saranno sottoposti i passeggeri in arrivo dalla Cina non riguardano comunque solo i cinesi.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa



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