Di Rosa, FdI: "Dal consiglio comunale un becero ostruzionismo al Governo centrale"

Simona Di Rosa
Simona Di Rosa

Con la Legge di Bilancio 2023 del Governo Meloni è stato reso possibile in tutta Italia l’annullamento delle cartelle esattoriali di importo inferiore ai 1000 euro e riferite agli anni 2000-2015. La stragrande maggioranza dei Comuni governati dalla sinistra, tuttavia, ha deciso di non aderire allo stralcio, tra cui il Comune di Empoli.

La Legge di Bilancio 2023 prevedeva sì tale facoltà per i Comuni, ma giustificandola con motivi di tenuta dei bilanci dei singoli enti. Quanto a Empoli, è evidente che non vi sarebbero stati effetti finanziari negativi notevoli conseguenti ad una diversa decisione positiva, ammontando i mancati introiti a poco più di 200mila euro. Così come, sarebbe stato doveroso accertare caso per caso la prescrizione, che nel nostro ordinamento è ancora un diritto del cittadino: nessuno può avere una spada di Damocle addosso per un tempo indefinito. Trattasi, infatti, di crediti vetusti, di cui è dubbia ormai l’esigibilità.

Il diniego che sostiene il Consiglio comunale si riverbera però sulla collettività tutta, in termini di semplificazione amministrativa. Avremmo, infatti, avuto un procedimento tributario più chiaro e più snello, più garanzie di recuperare tali crediti.

Da qui, la considerazione per cui non vi sono alcune ragioni tecniche che potrebbero giustificare l’attuale scelta dell’amministrazione di non aderire alla definizione agevolata delle cartelle, se non l’unica che noi ravvisiamo di un becero ostruzionismo al Governo centrale Meloni. Il diniego ha natura puramente politica, dettata da logiche di partito volte a fare apparire il Governo lontano dalle esigenze della cittadinanza, specie in questo particolare momento storico.

Ma in realtà la delibera apre una questione più ampia da affrontare. Ci si chiede infatti perché non si siano riscosse le somme dovute al momento giusto, ritrovandoci oggi ancora a perseguire il contribuente per debiti del 2000-2015. Il tutto dimostra solo l'inefficienza dell'amministrazione a tutelare i propri interessi, un sicuro indice di malfunzionamento del sistema di riscossione.

Fonte: Ufficio Stampa



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