Ordigno al tribunale di Pisa, anarchici di Cospito (Fai) rivendicano attentato

È stato rivendicato con una lunga mail anonima l'attentato esplosivo, fallito, al tribunale di Pisa. "Una bomba carta piena di polvere nera, più una bombola gas, più una bottiglia incendiaria con innesco temporizzato", così inizia la mail che è stata indirizzata alla rivista anarchica online Il Rovescio (www.ilrovescio.info).

A rivendicare l'attentato sarebbe il Gruppo di Solidarietà Rivoluzionaria - Consegne a domicilio Fai/Fri, ma la e-mail al momento non è riconducibile a nessuna persona. La 'Federazione Anarchica Informale' (Fai) è l'organizzazione di cui è leader Alfredo Cospito, al centro nelle ultime settimane del caso riguardante il suo regime carcerario di 41-bis.

"Non basteranno mai - si legge nella mail - le vostre telecamere e le vostre guardie a setaccio della città a impedire all'azione di penetrare nei vostri palazzi. La notte del 21 febbraio abbiamo collocato un ordigno esplosivo nella porta di servizio del Tribunale di Pisa. Non sappiamo se la deflagrazione sia avvenuta, ma ci teniamo a sottolineare che quest'azione assume un'importanza non da poco: abbiamo dimostrato che è possibile avvicinarsi ai palazzi del potere e colpire".

Poi una minaccia agli apparati di sicurezza dello Stato: "All'antiterrorismo: sappiamo che state preparando un'infinità di arresti per tutti questi mesi di mobilitazione. Maledetti scrocconi, sappiate che i colpi di noi oppressi raggiungeranno presto le vostre mani".

Ziello (Lega): "Fatto grave"

"È un fatto di una gravità enorme non solo perché se la bomba fosse esplosa avrebbe potuto avere conseguenze pesantissime, per oltre 24 ore l'ordigno, inesploso ma ancora carico di liquido infiammabile e potenzialmente pericoloso, è rimasto lì dove era stato collocato, ma anche perché rappresenta un attacco alle istituzioni che colpisce il cuore della democrazia". Lo afferma in una nota il deputato della Lega, Edoardo Ziello.

"Agli operatori del tribunale, magistrati, personale amministrativo, avvocati  va tutta la mia solidarietà. Ci troviamo di fronte, purtroppo, all'ennesimo gesto che conferma che con i violenti non si debba scendere a patti. È necessario, quindi, che vengano identificati al più presto gli autori di questo gesto indegno e che vengano garantiti alle patrie galere. Ringrazio la Digos che sta conducendo l'indagine e il cittadino che ha scoperto la bomba e dato l'allarme".



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