Marilina Veca ospite all'Orcio d'Oro di San Miniato

Nella Primavera delle donne, organizzata dal Comune di San Miniato, e in occasione della mostra Ivonne abita qui, ma Barbara Fluvi non esiste, lunedì 13 marzo alle 21 e 30 Marilina Veca, importante giornalista romana, ci parlerà di stalking e di violenza, presentandoci una serie di libri di forte impatto, ma anche di semplice lettura, da lei scritti negli ultimi anni.

La serata, introdotta da Andrea Mancini, verterà sull’impegno della Veca, dagli anni in cui nel 1980 è stata giovanissima interprete del film “La città delle donne” di Federico Fellini (un film contestatissimo dai movimenti femministi) fino ad oggi, attraverso libri importanti, tra i quali si possono ricordare “La testa dell’idra”, pubblicato dalla casa editrice Sensibili alle foglie nel 2011 (e poi ristampato in varie occasioni), e “Sette volte sette (2010, Kimerik), un viaggio in sette storie di stalking, che – come nota nella prefazione la psicologa Simona Morganti – “contribuisce… ad inquadrare un fenomeno sul quale… c’è ancora confusione e circolano non poche inesattezze”. Qualcosa di simile, in fondo, a ciò che succede nel primo di questi romanzi, dove il racconto va alla ricerca di una storia realmente accaduta, ma cancellata da chi l’aveva vissuta, con il cambio addirittura del nome del paese dove la vicenda si snoda, un piccolo centro in provincia di Cuneo, che pare non sia mai esistito.

La Veca restituisce il senso della sua ricerca, immaginando una giornalista che arriva in quei luoghi, tentando di far riemergere una negata. Siamo alla fine del 1968, una ragazzina di 13 anni viene rapita da un balordo, che la rinchiuderà in una cantina, facendone l’oggetto delle attenzioni perverse di gran parte degli abitanti di quei luoghi, compresi notabili e anche politici importanti del governo centrale. Una storia, tra l’altro, che finisce in modo orrendo, con la bambina che viene abbandonata, “in un macabro rituale in cui veniva proposta, travestita da prostituta, con il rossetto alle labbra e il rimmel sugli occhi”, questo racconta nella prefazione l’avvocato Nino Marazzita – noto per essere stato parte civile in vari processi importanti, come quello per la morte di Pier Paolo Pasolini, e un altro storico procedimento, per il rapimento e assassinio di Aldo Moro.

Quello con Marilina Veca, sarà insomma un incontro di grandissimo interesse, dove i presenti potranno entrare nella vita di una donna che non ha mai temuto di scontrarsi con quello che si potrebbe chiamare il senso comune, le opinioni consolidate. Questo anche a livello internazionale, dove si è occupata ad esempio della guerra nella ex Jugoslavia, ma anche del traffico d’organi, usando in questo caso la sua conoscenza di un numero imprecisato di lingue, dallo spagnolo, francese, inglese, fino al serbo e ad altre lingue meno consuete, e pubblicando libri anche in numerose edizioni straniere.



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