Pusher arrestato e condannato dopo anni viene espulso dall'Italia

In vista delle Festività Pasquali, la scorsa settimana la Questura di Firenze ha organizzato un’intera giornata per la consegna straordinaria dei permessi di soggiorno a tutti coloro impossibilitati a ritirare il documento nei giorni di ordinaria apertura al pubblico.

Così i poliziotti di via della Fortezza si sono messi a disposizione dell’utenza, creando anche un vero e proprio “punto di informazione” che in 12 ore ha permesso di trattare e chiarire, in termini propositivi, la posizione sul territorio nazionale di oltre 300 cittadini stranieri.

Oltre a distribuire i titoli di soggiorno già pronti sulle scrivanie, gli agenti dell’Ufficio Immigrazione hanno finito per prendere in carico la documentazione necessaria e relativa a decine e decine di pratiche, venendo in contro sia alle esigenze delle famiglie che a quelle di onesti lavoratori provenienti da tutte le parti del mondo.

L’accoglienza deve andare però sempre di pari passo con la sicurezza dei nostri confini e, naturalmente, con quella di tutti i cittadini: per questo motivo l’Ufficio Immigrazione ha anche il compito di predisporre e organizzare tutte quelle complesse procedure finalizzate al rimpatrio dei cittadini stranieri che, oltre a non avere titolo, si sono macchiati di particolari e gravi delitti evidenziando quindi una vera e propria “pericolosità sociale”.

Questa attività è però tutt’altro che agevole: la maggior parte dei migranti, cosiddetti “irregolari”, arrivano sulla penisola senza alcun documento al seguito e l’identificazione certa è il primo dei requisiti necessari affinché un qualsiasi Paese estero accetti di far rientrare quello che, senza alcun dubbio, devono prima riconoscere come proprio cittadino.

Oltre ai vari accertamenti di rito è quindi fondamentale la cooperazione internazionale, come nell’ultimo caso registrato nel capoluogo toscano da dove nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Espulsioni della Polizia di Stato fiorentina hanno scortato in Africa occidentale un cittadino nigeriano di 40 anni.

Dopo aver collezionato in passato una serie di denunce per spaccio di droga, l’uomo era anche finito in manette per essere stato sorpreso con addosso diverse dosi di eroina.

Condannato in via definitiva a quattro anni di carcere, la maggior parte dei quali scontati a Sollicciano, il Tribunale di Sorveglianza del capoluogo toscano aveva recentemente disposto nei suoi confronti l’espulsione dall’Italia come misura di sicurezza per pericolosità sociale.

Grazie alla collaborazione tra Ministero dell’Interno e Autorità straniere è stato possibile eseguire l’allontanamento del “pusher” che ora non potrà più rientrare in Italia per almeno 10 anni.

In caso di violazione della misura di sicurezza, il trasgressore rischia (in questo caso) l’arresto e fino a quattro anni di reclusione.



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