Centenario nascita Don Milani: anche i sindaci del Chianti a Barbiana

Da sinistra: David Baroncelli, Paolo Sottani, Roberto Ciappi

“Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri”. Anche i sindaci dei Comuni del Chianti, Roberto Ciappi, Paolo Sottani e David Baroncelli, si sono uniti simbolicamente alle parole di Don Lorenzo Milani, tratte da “Lettera ai cappellani militari”, per celebrare, ricordare, testimoniare il pensiero del priore di Barbiana a cento anni dalla sua nascita. L’Unione comunale del Chianti fiorentino, guidata dal sindaco Ciappi, ha risposto all'appello della XXII Marcia a Barbiana che si è tenuta ieri a Vicchio alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

“Siamo stati felici e onorati di aver preso parte all’omaggio collettivo dedicato a Don Lorenzo Milani – hanno dichiarato i sindaci – il pensiero e l’opera del grande priore di cui ieri è stato ricordato il profondo senso civico, il ruolo di educatore e di cittadino attivo e responsabile”.

“Salire ancora una volta per la strada di Barbiana insieme alle istituzioni, alle maestre, ai maestri e agli studenti di tutta Italia – continuano - ci fa capire quanto sia ancora attuale e urgente il messaggio rivoluzionario di Don Lorenzo Milani che voleva affermare una didattica aperta, inclusiva, attenta ai bisogni dell'altro, basata sulla realtà, sull'incontro con le fragilità, con i problemi effettivamente avvertiti dagli alunni”. “Siamo più che mai convinti – rimarcano - che ogni azione della nostra comunità educante debba fondarsi sul motto “I Care” che è l'esatto contrario del motto fascista “Me ne frego”.

“Come Don Milani – tengono a dire - continueremo a lavorare, in collaborazione con gli Istituti comprensivi dei nostri territori perché la scuola abbia davvero a cuore gli studenti e conduca tutti, nessuno escluso, verso il percorso formativo che meglio saprà esprimere vocazioni, interessi e passioni delle nuove generazioni”. “Sono trascorsi 56 anni dalla pubblicazione di uno dei testi più noti di Don Lorenzo Milani “Lettera ad una professoressa” – puntualizzano – riteniamo che il manifesto contenuto nell'opuscolo, mirato ad una rivoluzione pedagogica e sociale, abbia ancora molto da dire e da insegnare”.

“Sull’esempio di Don Milani – concludono - non ci stancheremo mai di affermare la necessità di adoperarsi per costruire una scuola lungimirante e formativa, incentrata sui valori, sulla capacità di stare insieme in modo libero e consapevole, in grado di dare risposte reali ai bisogni veri della vita”. L'iniziativa è stata organizzata dal Comune di Vicchio in collaborazione con l'Istituzione culturale Don Milani, la Fondazione Don Milani, l'Associazione Gruppo Don Milani di Calenzano, promotori del Comitato nazionale per il Centenario.

Fonte: Ufficio Stampa Associato Del Chianti Fiorentino - Ufficio Stampa



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