Terricciola e Peccioli rendono omaggio a Lanciotto Baldanzi

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A un anno dalla sua scomparsa, avvenuta nell’ottobre 2022, il Comune di Peccioli e il Comune di Terricciola annunciano di voler rendere omaggio alla memoria del pittore Lanciotto Baldanzi, attraverso iniziative che ne ricordino i meriti artistici e ne valorizzino l’immensa produzione.

Lanciotto Baldanzi, nato a Terricciola nel 1949, iniziò a dipingere negli anni Sessanta. Dopo numerose esposizioni in Italia espose nel 1986 in Germania, dove riscosse un notevole successo. Poi per decenni nessuna mostra, fino al 2018, anno in cui gli fu dedicata un’esposizione a Forte dei Marmi, e al 2019 in occasione di Artinsolite a Lajatico. Negli anni di silenzio “pubblico” non cessò tuttavia di produrre incessantemente e freneticamente opere nella sua casa-atelier di Terricciola. Dipinti, collage, una continua e imprevedibile produzione artistica in cui concretizzava la sua volontà di frantumare la realtà caotica del mondo proponendo il suo universo, rappresentando il convulso e continuo alternarsi dei pensieri, delle emozioni, dei sogni. Un percorso artistico sostenuto da incessante curiosità, in cui non creava ma era le sue opere

Il sindaco di Peccioli Renzo Macelloni e il sindaco di Terricciola Mirko Bini, in accordo con i figli dell’artista e il contributo organizzativo della Fondazione Peccioli per l’Arte, lavoreranno perciò insieme a progetti condivisi e azioni concrete allo scopo di preservare e valorizzare la memoria di Lanciotto Baldanzi.

Il Comune di Peccioli ha affidato allo storico dell’arte Alberto Mugnaini, già curatore della mostra e del catalogo sul pittore di Alessandro Ciulli, lo studio, la catalogazione e la realizzazione di un testo critico dedicati all’immensa produzione di Baldanzi, allo scopo di darne organicità e ha commissionato a Michele Santeramo la realizzazione di un testo drammaturgico per una futura rappresentazione teatrale della vita del pittore terricciolese.

Il Comune di Terricciola ha recentemente mostrato l’intenzione di trasformare l’abitazione di Baldanzi in una casa-museo, un luogo dove gli arredi, i cimeli, gli oggetti di uso personale e quotidiano faranno parte del percorso espositivo, uno spazio dove il quotidiano diventa rilevante, e fondamentale per la comprensione dell’opera dell’artista.

Fonte: Ufficio Stampa



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