San Giovanni delle Contee, premiata l'osteria simbolo di rinascita del borgo

L'Osteria Maccalè di San Giovanni delle Contee si aggiudica il premio nazionale Saporiamo Italia nella categoria 'Migliori Ristoranti', un traguardo importante per il progetto che sta facendo rivivere lo storico borgo situato nel territorio comunale di Sorano, immerso tra campi di grano e boschi su una lieve altura che domina la valle del torrente Stridolone. "Siamo partiti quattro anni fa con l'obiettivo di contrastare lo spopolamento: riaprire l'osteria è diventato il simbolo della rinascita del paese - spiega Tiziana Peruzzi presidente della cooperativa di comunità di San Giovanni delle Contee - oggi contiamo 27 soci e 2 soci sovventori, diamo lavoro a 8 persone, abbiamo fatto 2 inserimenti socio-lavorativi e intorno si è sviluppato un indotto di produttori locali di olio, vino e patate. Il borgo, che conta circa 200 residenti compresa la campagna circostante, è tornato attrattivo e recentemente qui si sono trasferite anche famiglie con bambini piccoli".

Anche il turismo è diventato significativo: "All'inizio pensavamo ad una clientela locale, invece abbiamo visto che vengono tantissimi turisti italiani e stranieri. Ci sono serate in cui ai tavoli non c'è nessuno che parla la stessa lingua - continua Tiziana - proponiamo alcune ricette dimenticate e recuperate grazie alla memoria degli abitanti, come i ceciarelli sangiovannesi, una vellutata di fagioli con la pasta fatta in casa da noi, utilizzando legumi e farine rigorosamente prodotti nella zona. Tra i piatti nuovi va per la maggiore il tortello completamente ripieno di stracchino di Sorano prodotto dalla vicina cooperativa casearia". Durante il Covid l'osteria è stata fondamentale ed ha allargato le sue attività. Grazie ai proventi il ristorante offre gratuitamente servizi utili soprattutto ai più anziani come la consegna della spesa alimentare e delle medicine e la prenotazione gli esami medici. L'osteria è anche un punto di accesso per i servizi online del Comune e per l'arrivo ed il ritiro di pacchi postali. Tutto è stato reso possibile dall'inventiva e dalla tenacia degli abitanti che hanno utilizzato finanziamenti della Regione Toscana per acquistare le attrezzature per il ristorante e recentemente per aprire l'emporio di comunità che vende prodotti tipici come il pane del borgo di Castell'Azzara.

La cooperativa non si ferma e porta avanti ulteriori idee: "Da un lato vogliamo riaprire l'antico forno comune, punto di ritrovo dove gli abitanti, soprattutto la domenica, portavano a rotazione gli alimenti a cuocere - conclude Peruzzi - inoltre puntiamo al turismo sostenibile con il progetto di un'ospitalità diffusa sempre con l'osteria come punto di ritiro chiavi delle case in affitto turistico". Il borgo sarà inoltre riqualificato grazie ad un progetto che si è recentemente aggiudicato il finanziamento del bando 'Far Maremma' a cui la cooperativa ha partecipato insieme allo storico maglificio del borgo, al barbiere, all'azienda agricola Sciornaia, al circolo L'Impronta comitato festeggiamenti, con capofila il comune di Sorano. Saranno restaurate la piazzetta Belvedere nel centro storico e le ex-scuole dove nascerà il primo ostello della via Gregoriana, la strada che unisce la via Francigena con la via Clodia, che ancora prima di aprire ha già le prime prenotazioni: gli studenti di architettura dell'Università di Firenze che vengono a studiare Vitozza a San Quirico e la Fortezza Orsini a Sorano.

"I borghi della Toscana hanno un patrimonio inestimabile fatto di persone, storie, cultura, architettura, enogastronomia - dichiara il presidente di Confcooperative Toscana Sud Mario Marchi – non possiamo che sostenere iniziative come questa che li mantengono vivi e genuini, coniugando tradizioni e modernità".

Fonte: Ufficio stampa

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