Tariffa corrispettiva, Cna: "Aumenti fino al 954%, ma non sembra una priorità di sindaci e Alia"

Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana

Il passaggio alla tariffa corrispettiva, sulla carta il metodo migliore per determinare l’importo corretto del servizio di smaltimento rifiuti, sta producendo enormi incongruenze che le imprese stanno pagando a caro prezzo tanto che, in moltissimi casi, il costo dell’ex Tari finisce addirittura per apparire più equo.

Per individuare immediatamente soluzioni che possano condurre ad un sistema di tariffazione equa, CNA aveva convocato il presidente di Alia e i sindaci dei territori coinvolti (Borgo San Lorenzo, Capraia e Limite, Castelfiorentino, Certaldo, Empoli, Fiesole, Fucecchio, Gambassi Terme, Lastra a Signa, Montelupo Fiorentino e Scarperia e San Piero) per il 7 novembre.

L’incontro è saltato, su richiesta dei Sindaci, a causa dell’alluvione. Ciò non ha impedito però ai medesimi Sindaci di riunirsi sull’argomento in forma privata il giorno dopo (l’8), di respingere la successiva convocazione di CNA (il 21 novembre) comunicando di voler loro stessi convocare un incontro in materia aperto a tutte le associazioni di categoria.

“Il problema è che della convocazione della riunione non c’è ancora traccia – spiega Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana – Ignorare le richieste delle imprese, quelle stesse che sostengono economia e occupazione del territorio, appare illogico e a tutto discapito del benessere dell’area amministrata”.

Vero, la questione scotta. Due esempi. Un’impresa di serramenti di 192 mq ha pagato a Scarperia e San Piero, per i primi sei mesi di Taric del 2023, 3.101,97 euro rispetto a 589,44 sborsati per un intero anno (il 2022) di Tari. A un’attività di consegna posta di Empoli (353 mq) sono stati imputati per i primi sei mesi di quest’anno 3.311,37 euro di Taric a fronte di 2.065,05 euro annuali di Tari. Si tratta di aumenti rispettivamente del 954% e del 220%. Distorsioni rese ancor più inaccettabili dalla grande quantità di rifiuti speciali che le imprese smaltiscono autonomamente a proprie spese.

Cosa è successo?

“Alla base, un pesante difetto di comunicazione: le imprese non sono state informate, o lo sono state molto sommariamente, sulle modalità che stanno alla base dei nuovi calcoli. Il passaggio non è stato adeguatamente pubblicizzato. Inoltre, stiamo rilevando come, in casi numericamente non trascurabili, il sistema di rilevazione elettronico non funzioni” spiega Cioni.
Nello specifico, CNA accusa il silenzio o, al meglio, le spiegazioni fumose date circa le dimensioni dei bidoncini di raccolta che non hanno evidenziato come sia la capienza del contenitore a determinare la tariffa, invece che l’effettiva quantità di rifiuti stoccati al suo interno. Purtroppo, molte imprese, per pura praticità, hanno richiesto contenitori molto grandi e oggi ne stanno pagando lo scotto.

Ancora silenzio, o quasi, sul fatto che, indipendentemente da quanto si possa essere virtuosi nella differenziata, vengono addebitati di default due svuotamenti al mese di indifferenziata (anche se sono di meno o pari a zero), con relativo esborso, magari reso ancora più salato dall’erronea scelta della dimensione del bidoncino.
O ancora, se non si espone mai l’umido (e in un’impresa non è un caso così raro) si viene penalizzati, con relativo maggiore pagamento, perché considerati soggetto non virtuoso, che differenzia poco.

CNA invita i sindaci a convocare a strettissimo giro la riunione. Nel frattempo, fornisce a imprese e cittadini una serie di consigli per evitare bollette salate:
1. verificare le dimensioni/volumi dei contenitori in dotazione, in particolare quello del RUI (rifiuto indifferenziato) di colore grigio;
2. valutare se le dimensioni siano corrispondenti alle proprie esigenze, ricordando che nei contenitori di ALIA devono essere conferiti solo i rifiuti urbani;
3. nel caso si valutasse che il contenitore del rifiuto indifferenziato (grigio) sia sovradimensionato, attivarsi quanto prima con ALIA per chiedere la sostituzione del contenitore ritenuto troppo grande, con uno di dimensioni ridotte. Viceversa per i contenitori dei rifiuti differenziati;
4. per chi sprovvisto, chiedere la fornitura del contenitore per la raccolta dei rifiuti organici (marrone). Abbiamo verificato che lo svuotamento anche di questa frazione di rifiuto, incide favorevolmente nel raggiungimento di un buon livello di raccolta differenziata, permettendo quindi l’accesso alla premialità in fattura.
5. esporre il contenitore del rifiuto indifferenziato (grigio) solo quando è pieno e comunque non più di 2 volte al mese.

Fonte: Cna Firenze



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