Giornata mondiale dell'Aids, l'esempio virtuoso di Casa Vittoria a Firenze

Qui non ci sono camici, non si sente odore di disinfettante ma del cibo preparato dal cuoco, le stanze non sono anonime ma personalizzate da chi ci vive, gli ospiti vengono curati ma mai giudicati. Chi vive qui si sente a casa.
Casa Vittoria è una struttura residenziale della Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze, che accoglie uomini e donne con problemi di salute anche gravi, incluse le persone sieropositive, in situazione di disagio sociale e abitativo. La Casa ha appena compiuto 34 anni.

Il servizio è nato nel 1989 dalla richiesta fatta da due ragazze ricoverate nel reparto di malattie infettive di Careggi al Cardinal Piovanelli: desideravano poter morire in un luogo che non fosse l’ospedale e che assomigliasse a una casa. Così, con la presenza delle Suore di San Vincenzo de’ Paoli, aprì Casa Vittoria, in una zona residenziale della città, dando ospitalità anche ai malati di Aids, una malattia che allora era letale in pochi anni e che rappresentava anche uno stigma sociale. Con i cambiamenti della patologia e le nuove terapie a disposizione, la struttura si è modificata: non è più soltanto un luogo dove trascorrere gli ultimi anni della vita, ma un posto dove curarsi e tornare a vivere con dignità e una qualità di vita sufficientemente buona. Resta la possibilità di rimanere a Casa Vittoria fino alla fine, di morire in casa, quando la persona che è ammalata lo desidera e quando non è necessario il ricovero ospedaliero.

A Casa Vittoria chi, oltre ad essere malato, si trova in situazioni di forte disagio, non ha più famiglia, non si è curato oppure ha altri disturbi trova un'abitazione per il periodo necessario, operatori che aiutano ad assumere correttamente la terapia e insegnano a prendersi cura di se stessi, volontari e nuovi amici.
Casa Vittoria si prende cura di un piccolo numero di persone, non più di 14, perché questo permette una conoscenza reciproca e dà la possibilità di essere casa. Si condividono i vari momenti della giornata, in particolare il momento dei pasti, perché mangiare insieme fa sentire più uguali, c'è chi rimane a lungo perché la malattia non lo rende autonomo e chi per brevi periodi.

Le persone che ci lavorano sono una decina, ciascuna con competenze professionali specifiche (oss, infermiere, cuoco, medico e così via), accomunate dalla voglia di ascoltare e dalla consapevolezza che anche la persona apparentemente più scostante ha un forte bisogno di sentirsi rispettata ed aspettata quando i suoi tempi non corrispondono ai nostri. Alcuni volontari si occupano di animazione, non meno importante delle cure.

“Da 34 anni, Casa Vittoria accoglie persone che portano sulle spalle oltre alla malattia fisica, anche una fragilità psicologica e sociale” afferma Vincenzo Lucchetti, presidente di Fondazione Solidarietà Caritas. “Casa Vittoria è un luogo accogliente e familiare dove gli ospiti, gli operatori e i volontari condividono momenti del quotidiano, e ognuno dà, per come può, il proprio contributo. Il servizio è aperto tutto l'anno, non va in vacanza. In trent'anni di attività ha ospitato oltre 160 persone”.

La Fondazione Caritas è attenta anche alla prevenzione e all'informazione. Dal 17 al 27 novembre sì è svolta la settimana di testing gratuiti "Know your status" per epatite C e Hiv, il 1 dicembre invece ci sarà l'iniziativa "E' tutta una questione di equilibrio": nel piazzale di Porta Romana dalle 13 alle 16 e in Piazza dell'Isolotto dalle 17 alle 20 sarà allestito un punto informativo su HIV, HCV e IST (infezioni sessualmente trasmesse) e sarà possibile fare test HIV e HCV gratuiti, anonimi rapidi e senza ricetta medica.

Fonte: Ufficio Stampa



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