Consip, assolto Luca Lotti assieme ad altri 7

Luca Lotti
Luca Lotti

Assolto l'ex ministro Luca Lotti assieme ad altri 7, tra cui il padre di Matteo Renzi, Tiziano, nel processo sul caso Consip. Le due condanne decise dai giudici dell'ottava sezione collegiale sono per l'ex maggiore del Noe, Gian Paolo Scafarto, condannato a 1 anno e 6 mesi, mentre è di 3 mesi per il colonello dei carabinieri Alessandro Sessa. La condanna riguarda anche una provvisionale a favore del ministero della Difesa per 50mila euro.

Le assoluzioni sono state decise con formule 'perché il fatto non sussiste' e 'perché il fatto non costituisce reato'. Gli altri 6 assolti non nominati sono gli imprenditori Alfredo Romeo e Carlo Russo, l'ex parlamentare Italo Bocchino, l'ex comandante dei carabinieri della Legione Toscana, Emanuele Saltalamacchia, l'ex presidente di Pubbliacqua Firenze, Filippo Vannoni e Stefano Pandimiglio.

La vicenda Consip parte nel 2016, quando la procura ha contestato a vario titolo i reati di millantato credito, traffico d'influenze, tentata estorsione, favoreggiamento, falso, rilevazione di segreto. Il pm Mario Palazzi, il 22 dicembre scorso, aveva sollecitato otto richieste di condanna e due di assoluzione.

Lotti assolto: "Manderò la sentenza all'assemblea Pd"

"Sono stati sette anni e mezzo difficili che non auguro a nessuno. Vedersi sbattuto da innocente in prima pagina con accuse anche da parte di quelli che dovrebbero essere i tuoi 'vicini di banco'. Comunque è andata bene, vado avanti a testa alta. Sono contento". E' quanto afferma l'ex ministro Luca Lotti, assolto nel processo legato al caso Consip, lasciando il tribunale di Roma.

"È una vicenda che mi è costata dal punto di vista personale: la politica va e viene, è impegno civico che io ho fatto per 10 anni con massimo rispetto per gli incarichi che ho svolto da quando ho cominciato come consigliere comunale fino a quello di ministro. Oggi faccio altro (è consulente esterno per l'Empoli Fc, NdR), non ho lasciato la politica e posso guardare in faccia tante persone che negli anni mi hanno accusato o facevano commenti su di me: finalmente si è messo un punto".

Lotti aggiunge che "nel Pd sono un semplice iscritto, non ho condiviso tante scelte. Molti militanti che in passato potevano additarmi come un problema oggi possono ricredersi. Poi sulla non candidatura io ho sempre detto che non avrei mai potuto e voluto essere uno scandalo per il mio partito e oggi ne ho data la dimostrazione. Manderò a tutti i membri di quell'assemblea la sentenza di oggi".



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