Console israeliano contro la Normale di Pisa per lo stop al bando Maeci

La Scuola Normale di Pisa

Sono state definite "ridicole e vergognose" le motivazioni che hanno spinto la Scuola Normale di Pisa ad interrompere le collaborazioni con gli atenei israeliani. A dirlo Marco Carrai, console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia che ha commentato la posizione dell'ateneo pisano sulla rivalutazione del bando Maeci emesso il 21 novembre 2023 in attuazione dell'accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele.

"Trovo ridicole e vergognose le motivazioni con le quali la Scuola Normale di Pisa ha deciso di interrompere le collaborazioni in atto con gli atenei israeliani. Si parla di collaborazioni su tecnologie civili che però, secondo l'Università, potrebbero essere utilizzate da Israele per uccidere le persone a Gaza - commenta Carrai -  seguendo questo teorema allora potremmo dire che sulle mura della Normale gronda il sangue di centinaia di migliaia di persone, quante ne furono uccise dalle bombe a Nagasaki e Hiroshima: eminente allievo della Normale, lo possiamo vedere anche nel sito della scuola che se ne vanta, e a ragione, è stato Enrico Fermi. Quell'Enrico Fermi grande fisico i cui studi sul nucleare furono precursori della bomba atomica. Io invece penso che anche grazie a Enrico Fermi e ai suoi studi il mondo abbia fatto passi avanti sia dal punto di vista scientifico-tecnologico, sia dal punto di vista politico".

Secondo il console onorario la Normale "sotto un falso pacifismo, prende la parte di coloro che invitano all'odio e non alla pace rinnegando il valore universale, appunto, che incarnano l'università e la ricerca".

 

Le parole dell'Associazione degli Amici della Scuola Normale Superiore di Pisa

 "L'Associazione degli Amici della Scuola Normale Superiore di Pisa ha discusso al suo interno la mozione approvata a maggioranza dal Senato accademico della Scuola il 26 marzo 2024, in particolare il punto in cui si chiede al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale di riconsiderare il Bando Scientifico 2024 emesso il 21 novembre 2023 in attuazione dell'Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele - si legge nella nota dell'Associazione - i numerosi membri dell'Associazione intervenuti hanno tutti espresso il loro sconcerto e molti la loro contrarietà alla richiesta di riconsiderazione del Bando ritenendo che istituzioni universitarie come la Normale debbano piuttosto, nel rispetto delle opinioni dei singoli, preoccuparsi di valorizzare sempre la scienza, la cultura e l'arte come elementi di dialogo e di raccordo universale. L'Associazione ha chiesto al Direttore della Scuola di rendere note al Senato accademico queste considerazioni".



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