Abbiamo appreso, da molte testimonianze dettagliate in questi giorni, che alcune compagnie telefoniche stanno sistematicamente battendo le aree abitate per proporre a edifici e terreni privati, preferibilmente alti e con copertura piatta contratti di affitto per l'installazione di nuove SRB, ossia antenne di telefonia mobile 3G, 4G e 5G.
Di norma i proprietari privati rifiutano l'offerta, ma, come abbiamo visto nei mesi passati, qualcuno si fida e accetta commettendo, ci sentiamo di dire, un grave errore.
Le cifre offerte sono allettanti, si parla da 8.000 a 25.000 euro annui per palo per 6 e più anni, cifre che consentirebbero di ripagare lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Sulle prime pare una gran bella occasione da non perdere.
Tuttavia, a tutti i proprietari di immobili e terreni consigliamo di rivedere la trasmissione di Report, il servizio di Luciana Palatresi del 26/05/2024, che si trova facilmente su web.
Il punto principale è che non è mai bene stipulare contratti con soggetti finanziari giganteschi, troppo più potenti di noi ma estremamente precari negli assetti finanziari(si autodefiniscono come il più grande operatore del settore infrastrutture wireless in Italia ed il secondo in Europa per numero di siti gestiti). L'altro punto è che una volta insediata la SRB quella diventa per legge infrastruttura primaria, come un traliccio o una tratta ferroviaria e può essere espropriata, ovviamente non l'intero palazzo, ma la servitù a cui è soggetto. L'immobile viene comunque valutato insieme a tutti quelli intorno nel raggio di 100 metri e più.
Si sappia in ogni modo che, a parte queste valutazioni di sconvenienza economica trascurando magari il disturbo che le SRB recano sempre alle abitazioni sottostanti e vicine, comunque l'innocuità sanitaria nel lungo periodo delle SRB non è affatto certa e viceversa ricerche più approfondite rispetto a quelle commissionate a privati della Organizzazione Mondiale della Sanità propendono per il contrario.
Le SRB possono essere (mal) tollerate quando stanno nei cimiteri, lontani dalle case come fino a un paio di anni fa, ora le abbiamo viste spuntare addirittura nei campanili delle chiese, grottescamente camuffati e non sono gli unici casi, ne ritroviamo purtroppo molte a Empoli vicino a scuole, RSA e strutture sanitarie o comunque luoghi sensibili.
Questa proliferazione di antenne sul territorio a meno di 400 metri l’una dall’altra è un ulteriore indizio che realmente a Empoli si sta creando una rete 5G !!!
Noi cittadini non vogliamo sperimentare sulla nostra pelle questa nuova tecnologia che non ci garantisce il nostro diritto alla salute!
Chi ha a cuore questo problema è invitato al circolo Cortenuova di Empoli martedì 15 ottobre alle 21,15.
Stop5G Empoli
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