Banksy, Warhol, Chagall: ma sono tutti falsi. Sventato traffico da 200 milioni

Foto Procura della Repubblica di Pisa

Banksy ma anche Warhol, Chagall ma anche De Chirico, Klimt ma anche Monet, e poi Klee, Modigliani, Bacon, Dalì, Kandinsky e Moore. Sono nomi importanti della storia dell'arte, sono nomi che ritornano a Pisa ma non per una mostra, bensì per un clamoroso traffico di opere false.

Un'indagine transnazionale ha sventato questa rete, sono trentotto le persone indagate e mille le opere sequestrate, tutti falsi di autori come Warhol o Banksy o altri ancora. E proprio i falsi Warhol e Banksy sono stati pure esposti in mostre - anche a Cortona - spacciati per veri. Si parla di un giro d'affari vicino ai duecento milioni di euro.

L'inchiesta era partita nel marzo 2023 con un sequestro in una casa di un imprenditore pisano, peraltro collezionista d'arte. In quel caso, spiegano gli investigatori, il prezzo dell'opera era stati giudicato estremamente basso.

Sei falsari individuati, tre di questi sono di Pisa: tra loro anche pittori di professione. Riproducevano le opere in Toscana o Veneto, in laboratori specializzati che avevano Pisa come epicentro. Altri laboratori sono stati scoperti in Belgio, Francia e Spagna. Chi li produceva si accordava con intermediari di case d'aste per la pubblicazione sui siti di vendita. Le indagini preliminari sono ancora in corso.

 

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