Giubileo, le cappelle del carcere della Dogaia e dell'ospedale di Santo Stefano sono "chiese giubilari"

Il vescovo Giovanni Nerbini ha stabilito che per tutta la durata dell’Anno Santo, a partire dal 29 dicembre, fino al 28 dicembre 2025, siano costituite chiese giubilari – insieme alla cattedrale di Santo Stefano – i quattro santuari mariani presenti nella diocesi di Prato (Santa Maria delle Carceri, Santa Maria del Soccorso, Santa Maria della Pietà e Santa Maria del Giglio), la basilica di San Vincenzo e Santa Caterina de’ Ricci e le cappelle dell’ospedale e del carcere. Anche papa Francesco ha annunciato l’intenzione di aprire una Porta Santa in un carcere.

«Nella bolla di indizione, tra le altre cose, il Santo Padre parla espressamente dei malati, che sono quelli che hanno più bisogno di essere illuminati dalla speranza – spiega mons. Nerbini – e anche dei carcerati, che hanno davvero bisogno che di fronte a loro si accenda un “sole”, proprio nel luogo dove vivono nella disperazione. Mi sembrava importante che entrambi, in particolare i carcerati, impossibilitati a muoversi, potessero vivere il Giubileo in modo pieno e che lo potessero fare là dove spesso perdono il senso della speranza nel futuro». Nei prossimi mesi, in date ancora da definire, si terranno delle celebrazioni eucaristiche nel carcere della Dogaia e nell’ospedale Santo Stefano in occasione del Giubileo.

Il decreto del Vescovo stabilisce che nelle chiese designate sarà possibile ottenere l’indulgenza giubilare per il Giubileo 2025, seguendo le disposizioni della Chiesa e della Penitenzieria Apostolica. È necessario visitare devotamente un luogo giubilare, dedicare tempo all’adorazione eucaristica e alla meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede e invocazioni a Maria.

Fonte: Diocesi di Prato

Notizie correlate



Tutte le notizie di Prato

<< Indietro

ISCRIVITI alla newsletter quotidiana di gonews.it

Ogni giorno alle 19 le notizie più importanti

torna a inizio pagina