
I residente delle frazioni interessate dai lavori scrivono al presidente della Regione, Eugenio Giani, e al Sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi, all'avvio dei cantieri
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e al sindaco di Empoli Alessio Mantellassi da parte del "Comitato Empoli-Granaiolo per un altro raddoppio", in merito all'inizio dei lavori per il raddoppio ferroviario Empoli-Granaiolo.
"Siamo ormai alla vigilia dell’inizio dei lavori per il raddoppio ferroviario della linea Empoli – Granaiolo, l’elettrificazione della linea Empoli – Siena e la costruzione della strada interna fra la linea ferroviaria e la sponda destra del fiume Elsa conseguente alla chiusura dei passaggi a livello.
Nel periodo delle Festività Natalizie, nelle frazioni di Brusciana, Mulin Nuovo, Sant’Andrea-Fontanella e Granaiolo, si sono presentati alcuni incaricati, a loro dire (non hanno presentato nessun tipo di credenziali né rilasciato documentazione a certificare quanto da loro recepito o dichiarato agli interessati da loro convocati), che si autodefinivano "risolutori di problemi". Facevano foto e rilevazioni, intervistando gli interessati, debitamente preavvertiti, sui problemi che ritenevano sarebbero sorti con la costruzione della nuova viabilità alternativa, conseguente alla chiusura dei passaggi a livello.
A dire dei diretti interessati questi hanno sciorinato solo una sequela di chiacchiere senza costrutto e senza assicurare niente sulle auspicabili soluzioni agli enormi e permanenti disagi che questa strada provocherà. La cosa che più ha lasciato perplessi è che i rilevamenti si basavano sul progetto vecchio di ferrovie, senza le successive modifiche; si dichiaravano ignari del progetto esecutivo di dettaglio più volte citato all’assemblea del 5 novembre a Fontanella. Progetto del quale, ancora oggi, non pare ce ne sia traccia.
Di questi sopralluoghi vi rendemmo tempestivamente conto entrambi con una e-mail del 6 dicembre u.s., oltre ad una ulteriore, di aggiornamento, inviata solamente al Sig. Sindaco del Comune di Empoli, il giorno successivo 7 dicembre. Siamo rammaricati per non aver ricevuto nessun cenno di risposta.
Purtroppo, questo, non è l’unico, né il primo passaggio insoddisfacente, per quanto ci riguarda. Fin da quando abbiamo avuto consapevolezza (solo dai giornali nel maggio 2022) di quanto stava per accadere, abbiamo cercato il dialogo e presentato proposte alternative, partendo dal fatto che siamo convintamente favorevoli all’opera nel suo complesso, anche se non nel modo proposto da Ferrovie s.p.a. Come abbiamo ripetuto fino alla noia, è nostra convinzione che la soluzione migliore sarebbe stata quella di costruire una nuova linea ferroviaria, esterna all’abitato. Questo riteniamo avrebbe permesso una effettiva funzionalità e maggior efficacia dell’opera, permettendo ai treni di percorrere il tratto senza dover diminuire la velocità per il passaggio fra le case, riducendo realmente i tempi di percorrenza della linea Firenze – Siena (con questa opera prevediamo una riduzione di tempi massima di 5, CINQUE, minuti); inoltre non sconvolgerebbe la vita dei residenti che abitano nelle frazioni attraversate dalla linea, verrebbero invece riqualificate, urbanisticamente e dal punto di vista della qualità della vita, liberandole dal tratto ferroviario e mettendo quindi a disposizione aree da destinare a parco, servizi, piste ciclabili, parcheggi, etc…
Questa nostra proposta, come sappiamo, non ha trovato il consenso di ferrovie spa e neanche il sostegno delle istituzioni interessate.
Quindi siamo costretti a chiudere il capitolo della linea alternativa, ma rimaniamo fermamente convinti che si possa e si debba cercare di attenuare i disagi che questa opera produrrà sul territorio in maniera irreversibile con caratteristiche allarmanti, come più volte abbiamo ampiamente argomentato.
Nell’ultima assemblea, alla Casa del Popolo di Fontanella, fra le molte cose dette, siamo stati informati che “entro la fine dell’anno sarà pronto il progetto di massima per la barriera a monte degli scatolari per contenere le acque a monte”, oltre agli approfondimenti del Genio Civile sugli studi idraulici; che verranno affrontati punto per punto i dettagli del progetto per cercare le soluzioni possibili per attenuare l’invasività dell’opera; la Commissione Consiliare per seguire i lavori aperta a persone e soggetti esterni era in dirittura d’arrivo e molte altre cose, alcune condivisibili, altre, invece, preoccupanti.
La nostra emergenza, al momento, è la definizione della viabilità alternativa che verrà costruita per la chiusura dei passaggi a livello. Questa ci preoccupa particolarmente per l’enorme, ulteriore invasività nei confronti dei residenti, con un tracciato che entrerà nelle case, cancellando orti, giardini, un’area alberata, garage e locali di sevizio di decine di famiglie; una strada che verrà costruita su un rilevato superiore al metro rispetto all’attuale, con viabilità di ingresso (strade di collegamento interne) per collegare le singole proprietà alla strada rialzata, una strada senza sfondo di circa 4 chilometri, per cui, i residenti, quando si muovono in auto, devono accedere ed uscire dalla strada proveniente dalla nuova 429. Pertanto ribadiamo con forza che sarà necessario una struttura viaria per il passaggio veicolare (anche a senso unico alternato, come il ponte sull’Elsa). Cosa che renderebbe inutile la strada interna, nella parte che andrebbe dal passaggio a livello dello Zuccherificio alla fine della strada stessa come prevista dal progetto; l’area dello Zuccherificio sarebbe, invece, servita adeguatamente dalla parte proveniente dalla strada di collegamento con la nuova 429.
È giunto il momento che dalle parole si passi ai fatti:
1) Attendiamo da mesi un cenno di risposta da parte della Presidenza ella Regione Toscana alla nostra richiesta di incontro con il Presidente Giani;
2) Attendiamo da mesi di visionare il progetto esecutivo di dettaglio
3) Attendiamo da mesi la costituzione della Commissione Comunale per affrontare e cercare soluzioni possibili e condivise ai disagi sopra citati.
4) Chiediamo un incontro prima del via ai cantieri che ci dia il tempo per visionare il progetto definitivo di dettaglio e poterci confrontare con l’obbiettivo di proporre le possibili proposte di modifica.
Fonte: Il Comitato Empoli-Granaiolo per un altro raddoppio
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