Bambini lasciati a pane e olio in mensa, sospeso il provvedimento a Montevarchi

"La sindaca di Montevarchi Silvia Chiassai Martini ha sospeso il provvedimento che prevedeva la sostituzione del pasto completo della mensa con pane e olio per i bambini le cui famiglie risultano morose nel pagamento della retta".

Lo dichiarano Diego Blasi, portavoce del Pd Toscana, e Simona Querci, responsabile Scuola e lotta alla povertà educativa del Pd Toscana.

"Il suo è un passo indietro ragionevole, fatto solo dopo le denunce del Partito democratico su ogni livello, dal locale al nazionale, e dell’opposizione, spaventata forse dal clamore mediatico che questa vicenda così assurda ha generato. La sua è stata palesemente una mossa per salvare la faccia, se le fosse stato a cuore il bene dei bambini avrebbe pensato prima a come si possono essere sentiti trovando un piatto diverso e così povero in confronto ai compagni di mensa. Avrebbe dovuto convocare prima i genitori che risultavano in ritardo con i pagamenti. Non esistono bambini di serie A e bambini di serie B. La scuola per cui il Pd si batte è una scuola che non crea disparità in base al reddito e che invita alla cultura dell’uguaglianza senza lasciare indietro nessuno".

La mozione del Partito Democratico

Il gruppo del PD in Regione Toscana ha presentato una mozione con primi firmatari il capogruppo Vincenzo Ceccarelli ed i consiglieri Lucia De Robertis e Cristiano Benucci che esprime profonda preoccupazione e ferma condanna per la decisione dell'Amministrazione Comunale di Montevarchi di somministrare un pasto ridotto, consistente in pane e olio, ai bambini le cui famiglie risultano morose nel pagamento del servizio mensa.

"Questo provvedimento, già applicato in passato - dichiara il capogruppo Ceccarelli - rappresenta un grave atto discriminatorio che colpisce i minori, facendoli pagare per le eventuali colpe dei genitori. È inaccettabile che, nel 2025, si adottino misure che penalizzano i più piccoli, esponendoli a situazioni di disagio e stigmatizzazione all'interno dell'ambiente scolastico".

"Tale pratica, oltre a ledere la dignità dei bambini, rischia di compromettere il loro benessere psicologico e sociale, creando divisioni e marginalizzazione tra gli alunni. Ricordiamo, prosegue Ceccarelli, che la garanzia di un pasto scolastico completo e dignitoso dovrebbe essere un diritto assicurato a tutti i bambini, indipendentemente dalla situazione economica delle loro famiglie".

"Le istituzioni pubbliche - afferma la consigliera De Robertis - hanno il dovere di adottare criteri che tutelino questo diritto, promuovendo l'equità e l'inclusione, senza ricorrere a soluzioni che possano generare esclusione o disagio. Già nel 2017 la sindaca Chiassai utilizzò lo stesso metodo, sollevando la contrarietà della Regione da me sollecitata con una interrogazione".

“Come gruppo Pd in Regione Toscana - afferma il consigliere Benucci - ci uniamo alle critiche già espresse da più soggetti istituzionali e politici, e invitiamo l'Amministrazione Comunale di Montevarchi a rivedere con urgenza il proprio regolamento sulla refezione scolastica. È fondamentale individuare soluzioni alternative che garantiscano a tutti gli alunni il diritto a un pasto completo, senza punire i bambini per problematiche legate alla morosità delle famiglie.”

"Inoltre - concludono i tre consiglieri - sollecitiamo la Giunta Regionale a promuovere un confronto con tutte le amministrazioni comunali della Toscana, al fine di individuare modelli di gestione della refezione scolastica che assicurino l'universalità del servizio, evitando scelte che possano determinare forme di esclusione o marginalizzazione sociale. È dovere di tutte le istituzioni lavorare insieme per garantire che nessun bambino sia discriminato o penalizzato a causa delle difficoltà economiche della propria famiglia. Solo attraverso un impegno condiviso possiamo costruire una società più giusta e inclusiva, dove i diritti dei minori siano sempre al primo posto".

Fonte: Ufficio Stampa

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