
Eccezionale sequenza di interventi salvavita su sei pazienti con infarto in sei ore nella Cardiologia dell'ospedale San Luca di Lucca. Tutto è accaduto ieri, piega l'Asl Toscana nord ovest in una nota, dopo una mattina in cui era stato già trattato un infarto e assistita un'altra grave patologia cardiovascolare di difficile diagnosi. Poi, nel pomeriggio, tra le 15 e le 21, si è registrata una sorprendente sequenza di interventi, con adeguata gestione clinica dell'eccezionale complessità assistenziale: sei pazienti con infarto acuto del miocardio di età compresa tra i 54 e i 74 anni sono infatti stati ricoverati in successione quasi cronometrica.
Tre provenivano dalla Valle del Serchio, cinque erano di sesso maschile e tutti sono stati rapidamente assistiti con successo mediante multiple procedure di angioplastica coronarica. "Nella nostra realtà siamo sempre pronti ad affrontare sfide e difficoltà cliniche - afferma Francesco Bovenzi, direttore dei cardiologi ospedalieri lucchesi - consapevoli che la Cardiologia è oggi una tra le più complesse discipline della moderna medicina che richiede competenza per offrire straordinari risultati assistenziali in termini di vite salvate. L'unità operativa di Cardiologia dell'ospedale di Lucca, che da oltre 20 anni ho l'onore di dirigere, è ormai divenuta un riferimento nazionale tra i più efficienti nella cura dell'infarto".
"Riaprire una coronaria occlusa da un trombo - evidenzia Cristina Gemignani, protagonista dell'intenso pomeriggio in Cardiologia - equivale a ridare la vita a un cuore che sta soffrendo. Ogni volta che mi ritrovo a gestire in sala di emodinamica un'emergenza infartuale il gesto che mi porta a ripristinare il flusso sanguigno in una coronaria è sempre una sfida, un nuovo esame, ma anche l'opportunità di vivere una grandissima gioia, un momento di orgoglio, perché condivido con il paziente il dono della salute recuperata con sentimenti di speranza e di vita che guardano verso il suo miglior futuro".
Ogni giorno nell'unità coronarica del "San Luca" sono accolti circa due pazienti per eventi infartuali che hanno bisogno di un trattamento medico e invasivo, in particolare tramite una rapida riapertura della coronaria spesso ostruita da coaguli.
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