
Una cerimonia silenziosa e una targa con i nomi delle cinque vittime per ricordare, ad un anno esatto dalla tragedia, gli operai morti nel crollo del cantiere Esselunga in via Mariti a Firenze, avvenuto il 16 febbraio 2024.
Il ricordo dei lavoratori morti, Luigi Coclite, Mohamed El Ferhane, Bouzekri Rahimi, Mohamed Toukabri e Taoufik Haidar, è stato salutato con un lungo applauso. La scopertura della targa ha aperto la commemorazione, alla presenza della sindaca di Firenze Sara Funaro, di molti primi cittadini dei comuni dell'area Fiorentina, e del presidente Anmil Firenze Alessandro Lari. Invitati anche i sindaci dei comuni di residenza delle vittime. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, anche la moglie di Coclite, Simona Mattolini, i legali di alcune delle vittime e rappresentanti dei sindacati.
Un corteo silenzioso ha poi sfilato in processione accanto al cantiere dove è stata deposta una corona di alloro e si è tenuto un momento di preghiera: è intervenuto anche l'imam di Firenze Izzedin Elzir ed è stato letto un messaggio del vescovo di Firenze Gherardo Gambelli. A seguire la messa nella chiesa vicina al cantiere. "Firenze si stringe intorno ai familiari delle vittime, come lo siamo stati un anno fa continueremo a farlo sempre", ha detto la sindaca Funaro prendendo brevemente la parola.
"Mi fa molto piacere questo momento di ricordo, l'unica cosa smettiamola di chiamarli incidenti sul lavoro, perché sono veri e propri omicidi sul lavoro". Così Simona Mattolini, vedova di Luigi Coclite, una delle cinque vittime nel crollo del cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze, a margine della cerimonia di commemorazione che si è tenuta stamani nel capoluogo toscano ad un anno esatto dalla tragedia.
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