
"Come ogni anno Empoli tira le somme del fatturato indotto dal principale evento cittadino, quello per il quale Empoli viene definita città del natale e come ogni anno si leggono articoli che parlano di fatturati che vanno da un aumento di oltre 35% (2019) a cifre di circa 31 milioni di euro (2023) fino ad un 20/30% , sempre di aumento (2024) come citato da Confesercenti".
"Dati di tutto rispetto" puntualizza Daniela Simonetti, presidente sezione commercio Empolese Valdelsa per Conflavoro PMI, c"he meritano però una valutazione critica e che andrebbero verificati insieme a chi ogni anno sostiene detta crescita mentre l'unico dato inopinabile è la chiusura di ben 15 attività nell'ultimo anno. Questa scarsa attenzione di chi sbandiera fatturati sempre crescenti a fronte di sempre crescenti chiusure è inaccettabile" prosegue Simonetti, "poiché l'unica evidenza è il disequilibrio tra l'entrata di ricavi e la capacità delle imprese di tradurre questi ricavi in utili netti. La chiusura di 15 attività in un solo anno è un segnale preoccupante che suggerisce sconfitte e non vittorie".
"La sostenibilità delle imprese va ben oltre il fatturato, bisognerebbe focalizzarsi su margini di profitto, gestione delle risorse, e capacità di innovare. L'analisi deve basarsi su dati reali, pertanto sarebbe sensato valutare gli utili effettivi e non fatturati che riflettono uno stallo economico e non proprio una crescita."
"Altro concetto inammissibile è parlare di tournover come qualcosa di non negativo", prosegue Simonetti, "in una città come Empoli, dove il centro storico dovrebbe essere il cuore pulsante del commercio e dell'economia locale, dove i fatturati sempre crescenti dichiarati dovrebbero indicare stabilità anziché evidenziare un mercato che non riesce a offrire la giusta qualità commerciale o la capacità di attrarre investitori. Il turnover nella nostra città riflette una difficoltà nell'attrarre e mantenere imprenditori con progetti solidi e duraturi".
"La vera sfida è sostenere le attività locali, aiutando le imprese a superare le difficoltà economiche attraverso politiche mirate e analisi concrete, piuttosto che abbellire la realtà con numeri che non rispecchiano la vera situazione. L'impegno deve essere quello di supportare un commercio di qualità, ridurre il turnover delle attività e garantire che i fondi vuoti vengano riempiti da realtà solide che contribuiscano alla crescita economica nel lungo periodo e non raccontarsi false realtà".
"E per il nodo sicurezza", conclude Simonetti, "non possiamo parlare di una città ben organizzata e commercialmente appetibile se non siamo in grado di garantire la sicurezza in una realtà monitorabile come la nostra, le soluzioni esistono ma serve la volontà di metterle in atto e soprattutto è necessario che l'amministrazione la includa realmente tra le priorità".
Fonte: Ufficio stampa
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