Deportazione nei lager di cittadini e lavoratori empolesi, l'ANED ricorda l'8 marzo 1944

Ottantuno anni da quell’8 marzo 1944, il giorno in cui 55 cittadini e lavoratori empolesi furono deportati nei campi di sterminio. Vennero arrestate tra Empoli e negli altri comuni limitrofi 117 persone, strappate dalle proprie famiglie e trasferite nel campo di concentramento di Mauthausen dove arrivarono l’11 marzo del ’44. In pochi riuscirono a tornare a casa. Molti morirono nei sottocampi di Gusen, Ebensee e nel castello di Hartheim

Sabato 8 marzo 2025 si terranno le celebrazioni a cominciare con la santa messa, alle 9.30, che sarà officiata nella chiesa della Madonna del Pozzo (piazza della Vittoria) e a seguire, sarà deposta una corona d’alloro al Monumento alla ex ciminiera della Vetreria Taddei, fra via Fratelli Rosselli e largo 8 marzo 1944. Lì interverranno Alessio Mantellassisindaco del Comune di EmpoliRaffaele Donaticonsigliere delegato alla Cultura della MemoriaRoberto Bagnolipresidente Aned Empolese Valdelsa e come ogni anno, sarà presente una delegazione della città gemellata con Empoli dal 1997, Sankt Georgen an der Gusen, guidata dal sindaco Andreas DerntiErich Wahl (ex sindaco di Sankt Georgen, attualmente ha la delega alla memoria) e la moglie.

VIABILITÀ – Per permettere lo svolgimento del corteo che partirà da piazza della Vittoria per arrivare all‘ex ciminiera della Vetreria Taddei in via Fratelli Rosselli, saranno adottati alcuni provvedimenti temporanei alla sosta.

Il giorno 8 marzo 2025, dalle 8 alle 12 circa, in via Fratelli Rosselli, di fronte al piazzale dove si trova la ciminiera dell’ex vetreria, nello stallo di sosta antecedente l’attraversamento perdonale e nei tre stalli di sosta successivi all’attraversamento pedonale, sarà disposto il divieto di sosta con rimozione forzata per tutti i veicoli.

Nel pomeriggio di sabato, alle 16, sarà inaugurata la mostra intitolata “Forced to work- Willing to survive”, alla Casa della Memoria (via Livornese, 42), visitabile dall’11 al 31 marzo 2025, nei giorni lunedì e mercoledì, dalle 16 alle 19. Il lavoro forzato nel passato e nel presente: esempi dall’Austria, dall’Italia e dalla Polonia.

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