
Marco Agostini, con la sua officina-laboratorio Agorace, ha messo a punto la Triumph che il pilota inglese Thomas Edward Booth-Amos ha portato sul gradino più alto nel GP d'Australia
C’è anche un po’ di Toscana e soprattutto di Empoli nella vittoria di Thomas Edward Booth-Amos. Il pilota inglese classe 1996 di Newport, è arrivato secondo in Gara 1 e primo in Gara 2 nel primo GP del mondiale Supersport, che si è corso sulla pista di Phillip Island, in Australia.
Perché?
Perché la moto del pilota inglese è stata messa a punto in tanti dettagli, dall’aerodinamica agli scarichi, alle sospensioni, all’impianto di raffredamento da Marco Agostini, nel suo laboratorio-officina Agorace, al Terrafino.
Agostini è anche anche responsabile tecnico del pilota, quello che prima e durante la competizione sta ai box, gomito a gomito con il pilota, i meccanici, tutto lo staff, per pianificare e gestire la corsa, fino alla fine.
Grazie al lavoro di “Ago”, Thomas Edward Booth-Amos ha ottenuto così un secondo posto in gara 1 e primo posto in gara 2, nella categoria Supersport WorldSSP (cilindrata 600cc).
Il pilota del PTR Triumph Factory Racing è primo in classifica con 45 punti, a parimerito con Stefano Manzi (Yamaha).
Chi è Marco Agostini?
Originario de La Ginestra, classe 1975, Agostini ha lavorato per oltre 25 anni a livello internazionale nei circuiti dei vari continenti, poi nel 2009 ha portato la sua Agorace, che era fino a quel momento un’attività di consulenza che faceva base a Lastra a Signa, in località La Luna, al Terrafino di Empoli.
Da allora, “l’uomo della Luna”, come lo avevano definito in un articolo di giornale tanti anni fa, è lì al Terrafino che prepara le moto per le competizioni e ci racconta com’è nata questa vittoria: “In questo caso siamo partiti dalla Triumph naked e ci abbiamo costruito sopra la moto da competizione - ha spiegato a gonews.it Agostini - la moto è stata qui a Empoli per alcuni mesi, abbiamo fatto prove in galleria del vento, lavorato sullo sviluppo della carena, la posizione in sella del pilota, delle sospensioni, dei freni e altro ancora. Una volta che la moto è partita per le competizioni, io ho mantenuto qui con me un manichino, cioè una copia fedele, sulla quale posso continuare a lavorare per perfezionare ulteriori dettagli. Ho scelto Empoli come base per praticità logistica, ma anche perché qui nei dintorni ci sono valide aziende con le quali collaborare per i materiali e i servizi dei quali ho bisogno”.
Le moto del mondiale Supersport sono moto che partono da modelli di serie, che vengono però poi modificati con soluzioni innovative su tante componenti. Modifiche che poi le varie aziende produttrici di freni, ammortizzatori, componentistica e delle stesse moto, fanno proprie e reimmettono sul mercato. Una “soluzione vincente” quindi, nata e marchiata Agorace, non si ferma dopo aver tagliato il traguardo, anzi, proprio da lì prende vita ed entra nel mondo degli appassionati di moto.
Agostini è nel giro delle moto di alto livello da oltre venti anni, ma questo inizio di campionato WorldSSP è per lui come un nuovo inizio. “Ho iniziato nel 1999 a lavorare per il motomondiale - ci racconta Agostini - ho lavorato nelle categorie 125 e 250, con Aprilia, Honda, Ktm. Ho vissuto momenti molto esaltanti ma anche dei momenti dove la “ruota” non sempre gira per il verso giusto. Ma non mi sono mai arreso e ho sempre cercato nuove strade, facendo tesoro della mia esperienza e passione ”.
E così è stato anche per l’ingresso nel team PTR Triumph Factory Racing di Simon Buckmaster, classe 1961, ex pilota moto 500 e poi Superbike negli anni ‘80. Lì Marco segue personalmente lo sviluppo della moto di Booth-Amos e Oli Bayliss grazie anche alla fiducia di Simon Buckmaster e dell’ex pilota del motomondiale Jeremy McWilliams, una vecchia conoscenza di “Ago” che lo aveva incrociato sulle piste anni fa.
“C’è un bel rapporto, sia con il pilota e con lo staff tecnico - ci racconta Marco - un rapporto che si costruisce gara dopo gara, basato sulla fiducia e sull’ascolto reciproco. Sono contento di far parte di questo progetto con questa nuova sfida, la competizione è dura e sul “ceppo”, il podio, ci sono solo tre posti, ma abbiamo iniziato nel migliore dei modi e ci ha ripagati del tanto lavoro fatto. Non ci resta che crederci e andare avanti, come sempre!”.
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