Alluvione Empoli, rinviate "per assenza dati" le interrogazioni su gestione emergenza: scoppia polemica

foto gonews.it

A un mese esatto dagli eventi alluvionali che hanno colpito l’Empolese lo scorso 14 marzo, la discussione in Consiglio comunale sulla gestione dell’emergenza si accende, ma viene rimandata. Durante la prima seduta, svoltasi nella serata di ieri, lunedì 15 aprile, la presidente del Consiglio Simona Cioni ha annunciato il rinvio delle interrogazioni relative all’alluvione, presentate da Buongiorno Empoli - SiAmo Empoli e Movimento 5 Stelle, Centrodestra per Empoli e Fratelli d’Italia. Il rinvio, a meno di un'ora dalla seduta del Consiglio, ha generato non poche polemiche con un batti e ribatti tra la presidente e Masi.

Il motivo del rinvio, secondo Cioni sarebbe la mancanza di dati da enti terzi che avrebbero dovuto fornire elementi utili a una risposta completa e unitaria. “Le interrogazioni ai punti 3, 4 e 8 dell’ordine del giorno sono rimandate - ha spiegato Cioni - in base a quanto previsto dal comma 11 dell’articolo 27 del regolamento, che consente al presidente di rinviare le interrogazioni quando non ci sono le condizioni per una risposta organica. La decisione è stata condivisa con gli uffici e comunicata in anticipo”.

La polemica

Il rinvio non è passato di certo inosservato. A sollevare la polemica è stato il consigliere Leonardo Masi (Buongiorno Empoli), che ha contestato apertamente la decisione. “Questo Consiglio ha bisogno di maggiori spiegazioni - ha dichiarato - Non credo lei abbia letto l’interrogazione: su otto punti, solo uno era di natura tecnica. L’abbiamo presentata il 17 marzo, e solo un’ora fa ci è stato comunicato il rinvio. L’amministrazione non ci fa una bella figura”.

Pronta la replica della presidente: “Ho applicato il regolamento. Il rinvio è motivato dalla necessità di un consulto tecnico, che al momento non è stato possibile per l’assenza dei dati necessari”.

Il dibattito si è acceso anche sui social. Masi ha espresso con un post su Facebook il proprio disappunto, pubblicando il testo dell’interrogazione con un titolo provocatorio: “Quale alluvione?!?!” e accusando l’amministrazione di mancanza di trasparenza e dialogo con la cittadinanza colpita.

L’interrogazione di Leonardo Masi chiede chiarimenti sulla gestione dell’alluvione, a partire dal momento in cui l’amministrazione si è accorta della rottura dell’argine dell’Orme e da come e quando è stata data comunicazione alla popolazione. Si domanda se il pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe abbia subito danni, quali canali informativi siano stati usati e se siano stati distribuiti sacchi di sabbia ai cittadini. Masi chiede anche se esistessero segnalazioni preventive sullo stato dell’argine dell'Orme e come sia stato successivamente riparato. Infine, viene chiesto di chiarire le cause degli allagamenti che hanno colpito vari quartieri, tra cui Carraia, Marcignana, Santa Maria e Ponzano.

Tra le interrogazioni rinviate figura anche quella del gruppo Centrodestra per Empoli, firmata da Andrea Poggianti e Gabriele Chiavacci, che chiede chiarimenti sull’emergenza del 14 e 15 marzo: in particolare sulla mancata comunicazione ai cittadini, l’assenza di evacuazioni, la gestione della apertura-chiusura cataratte, la manutenzione delle opere idrauliche e la gestione delle idrovore. Si domandano anche responsabilità dell’Amministrazione, controlli post-evento, modalità e tempi dei rimborsi, proponendo l’attivazione di uno sportello comunale di supporto e un ristoro minimo garantito di 3000 euro per ciascuna abitazione danneggiata.

Anche Fratelli d’Italia Empoli - con il capogruppo Cosimo Carriero e i consiglieri Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano - ha presentato un’interrogazione composta da 14 quesiti, chiedendo una ricostruzione dettagliata del cedimento dell’argine dell’Orme e degli interventi effettuati. Sottolineano l’urgenza di una politica di prevenzione strutturale, tecnologie avanzate per il monitoraggio e una maggiore rapidità nella gestione delle emergenze. Criticano inoltre il tentativo del PD di attribuire al governo presunti ritardi nella dichiarazione dello stato di emergenza, sottolineando che "il governo nazionale è intervenuto con prontezza, stanziando oltre 63 milioni di euro e dichiarando lo stato di emergenza non appena completati i necessari accertamenti tecnici", mentre "la richiesta ufficiale da parte della Regione è arrivata solo dopo diversi giorni".

"Chi critica il governo dovrebbe ricordarsi di chiedere di chi sia la responsabilità della gestione di un territorio che va sott’acqua più volte l’anno. La tutela dei cittadini - concludono - deve diventare una responsabilità quotidiana, non solo emergenziale".

La ricostruzione di Mantellassi e la questione (aperta) dell'Orme

Durante la seduta, è intervenuto anche il sindaco Alessio Mantellassi, che ha ripercorso in dettaglio tutte le fasi dell’emergenza. A fonte della mancanza di dati tecnici che avrebbero reso necessario il rinvio delle interrogazioni sulla gestione dell'emergenza, in particolar modo riguardanti le comunicazioni sulla rottura dell'argine dell'Orme e l'allagamento di Ponzano, il sindaco, nella ricostruzione dei fatti, rende noti dettagli non di poco conto.

"Intorno alle ore 22 - spiega il sindaco - appena riscontrato viene comunicato che una rottura dell'Orme in zona Pozzale potrebbe aver provocato l'afflusso in una zona abbastanza distante di ulteriore acqua nel quartiere di Ponzano e che dal pomeriggio tutta la zona è allagata", e ancora che "la certezza del collegamento tra la rottura dell'Orme e l'arrivo dell'acqua nel quartiere è della mattina del 15 marzo 2025, e avevamo dato la comunicazione la sera precedente immaginando questo tipo di collegamento". 

Dalle dichiarazioni del sindaco, quindi, si conferma che la comunicazione alla cittadinanza è stata fatta, come già ricostruito da gonews.it, intorno alle ore 22 attraverso un messaggio sui profili social del sindaco, e non attraverso comunicati o comunicazioni alla stampa. Dalle dichiarazioni in aula si evince anche che l'evento è stato "riscontrato" proprio alle ore 22. Va precisato, però, che in un post sul profilo social del Comune di Empoli nominato 'Il punto del sindaco' delle ore 17 del giorno successivo (15 marzo) si legge che "gli allagamenti per pioggia sono stati complicati dallo strappo dell'argine dell'Orme alle 17 di venerdì in zona carceri, dietro la Rems. L'acqua è scivolata fino a Ponzano creando grosse difficoltà". Lo strappo, e l'ipotetico collegamento con l'allagamento di Ponzano, era quindi noto prima. Da quanto appreso da gonews.it alcuni residenti avrebbero segnalato la rottura dell'argine intorno all'ora di pranzo e avrebbero visto nel primo pomeriggio personale al lavoro sul posto. Di questa circostanza al momento non ci sono conferme ufficiali, ma il sindaco, in un altro post su facebook delle ore 1 del 15 marzo, aveva scritto che "abbiamo riparato lo “strappo” che l’Orme ha provocato all’argine grazie ad un lavoro del consorzio che va avanti dalla tarda mattinata", mentre è certo che foto dell'argine strappato sono state diffuse sui social dal tardo pomeriggio del 14 marzo.

Il sindaco nella sua ricostruzione in aula non ha comunque legato direttamente lo strappo all'allagamento delle frazioni, e ha comunque sottolineato come l’alluvione non sia stata causata solo dalla fuoriuscita del torrente Orme, ma da una combinazione di fattori: "L'area di Ponzano, come quella di Carraia, Santa Maria, Avane, alcune aree del centro e Cascine era già sottoposta a allagamenti dovuti al colmo dell'acqua totale del sistema fognario dle reticolo minore e dell'Arno e dell'Elsa. La chiusura delle cataratte per ostacolare l'ingresso delle acque dell'Elsa e dell'Arno nel reticolo minore e proteggere la città, collegata alla piena del reticolo minore e al colmo del reticolo fognario ha creato allagamenti fin dalla mattina del 14 marzo in diverse aree della città, tra cui Ponzano, Carraia, Santa Maria, Sant'Andrea e Marcignana".

Il primo cittadino ha poi elencato con precisione le diverse criticità registrate nelle varie zone: rigurgiti fognari, afflussi d’acqua da monte, problemi nelle condotte private. “A Santa Maria e Carraia - ha spiegato - gli allagamenti sono stati causati da un sistema fognario saturo. A Marcignana, si è trattato del rigurgito della rete in alcuni condomini. A Ponzano, alle criticità del sistema fognario si sono sommate le acque provenienti dall’Orme”.

Il dibattito ora dovrà attendere: le interrogazioni rinviate saranno discusse nel prossimo Consiglio comunale, in attesa che arrivino i dati richiesti.

Notizie correlate



Tutte le notizie di Empoli

<< Indietro

ISCRIVITI alla newsletter quotidiana di gonews.it

Ogni giorno alle 19 le notizie più importanti

torna a inizio pagina