Dalla Resistenza nell'Empolese Valdelsa a oggi: "Celebrare il 25 aprile è riflettere sui valori, costruire il futuro"

Foto dalla copertina del libro di Carmelo Albanese "Volontari della libertà"

Nell'ottantesimo anniversario, gli storici Galimi e Albanese si concentrano sull'importanza della liberazione fino al ricordo dei giovani che si arruolarono volontari


L'importanza della memoria del 25 aprile, oggi sempre più divisiva, a quelli che furono i fatti nell'Empolese Valdelsa: in occasione dell'80esimo anniversario della Liberazione ne abbiamo parlato con Valeria Galimi, vicepresidente Istituto storico toscano della Resistenza e dell'età contemporanea e Carmelo Albanese, storico e docente di storia e filosofia al Liceo Virgilio di Empoli, che ha annunciato l'uscita del libro edito da Mondadori  "Volontari della libertà - L'arruolamento nei Gruppi di combattimento a Empoli e in Valdelsa (1944-1945)", un progetto di ricerca storica promosso con un bando nel 2021 dal Comune di Empoli che colma un vuoto nella storiografia della Resistenza raccontando la vicenda dei Volontari della Libertà, i 530 giovani che partirono da questo territorio nel febbraio 1945 per per liberare il Nord Italia ancora occupato dai nazisti.

"La celebrazione quest'anno è particolarmente rilevante" dice Galimi sia in occasione della cifra tonda dell'ottantesimo, sia "perché ci troviamo in un momento e in uno scenario molto complesso, con guerre in corso e affermazione di ideologie sovraniste, antiliberali. Celebrare il 25 aprile e l'esperienza resistenziale che ha portato a quella data non è solo fare un atto di memoria sul nostro passato ma ci spinge a riflettere su quali valori vogliamo portare avanti nella nostra società, costruire il nostro futuro".

Quest'anno "proprio per la rilevanza dell'ottantesimo, mi pare che l'operazione che è stata fatta è stata quella di provare a mettere un po' in sordina le celebrazioni, non voglio entrare nelle polemiche - aggiunge Galimi sottolineando - rilevo con sorpresa che alcune iniziative di studio, organizzate da Archivi di Stato o istituzioni culturali, sono state sospese per il lutto per la scomparsa del pontefice. C'è da dire che comunque la presidente Meloni non sarebbe stata in Italia per le celebrazioni del 25, poiché era già prevista una visita all'estero". Galimi ricorda così l'importanza delle celebrazioni anche nei luoghi pubblici, come avvenuto a Montespertoli dove l'amministrazione ha scelto di dedicare un Consiglio comunale straordinario nell'ottantesimo anniversario della Liberazione. Tra gli ospiti appunto la vicepresidente dell'Istituto storico toscano: "Mi fa molto piacere che la casa dei cittadini si apra per celebrare il 25 aprile. Ma anche tante altre iniziative che celebrano questo momento, non solo di sguardo sul passato per dare un tributo doveroso al coraggio e alla scelta di uomini e donne del nostro territorio, ma è un'eredità che ci fa riflettere sui nostri valori, espressi poi nella nostra carta costituzionale".

Un'occasione anche per ricordare come la resistenza si affermò nell'Empolese: a ripercorrere la storia è il professor Albanese, dall'arruolamento volontario di migliaia di giovani nel ricostituito Regio Esercito Italiano tra il 1944-45. Da qui la storia dei volontari della libertà, al centro del libro che sarà presentato proprio a Empoli il prossimo 17 maggio al Cenacolo degli Agostiniani, fino alla creazione delle Sap (Squadre di azione patriottica) nell'Empolese Valdelsa che ebbero un ruolo particolare, costruire una rete di solidarietà.

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