
Tutto è partito dalla denuncia di violenza sessuale durante una perquisizione da parte di un uomo di origini marocchine
Ventidue carabinieri sono stati condannati in primo grado per le violenze in caserma a Aulla. Le accuse sono di lesioni violenza sessuale, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, porto abusivo d’armi e rifiuto di denuncia. Il maresciallo ha ricevuto la pena più grave, 9 anni e otto mesi.
L'indagine è partita nel 2017 per una denuncia dell'anno prima da parte di un cittadino italiano. Poi sono emerse nuove violenze e abusi, commessi sia su italiani sia su stranieri: un uomo di origini marocchine aveva denunciato i carabinieri per violenza sessuale durante una perquisizione, avvenuta addirittura nel 2011. Violenze e umiliazioni erano state denunciate da persone di origini straniere andate in caserma per il rinnovo dei documenti.
Decisive le intercettazioni telefoniche, nelle quali venivano confermate le violenze. La difesa ha annunciato che farà appello.
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