
Siamo rimasti sinceramente basiti dalle parole del senatore Dario Parrini, che in un post pubblico ha difeso con toni inaccettabili l’allontanamento forzato di esponenti dell’opposizione consiliare dall’aula del Comune di Impruneta. Non ci saremmo mai aspettati che un parlamentare della Repubblica, per di più eletto proprio a Vinci, legittimasse l’uso delle forze dell’ordine contro rappresentanti democraticamente eletti dal popolo.
Siamo ancora più colpiti dal fatto che il senatore Parrini, che ha sempre dichiarato il proprio attaccamento ai valori della Resistenza, sembri oggi ispirarsi più alle logiche dell’uomo forte che a quelle del pluralismo democratico. Temiamo, non senza preoccupazione, che certe tendenze cesaristiche stiano progressivamente sostituendo, nella sua visione politica, i principi della partecipazione e del rispetto delle istituzioni.
Come consiglieri comunali di Vinci, non possiamo restare in silenzio di fronte a un simile scivolamento istituzionale. Ci vergogniamo profondamente che un senatore nato e cresciuto nella nostra comunità non trovi nulla da ridire di fronte a un episodio così grave: l’intervento della Polizia Municipale per allontanare consiglieri di opposizione da un’aula consiliare.
È questo, secondo il senatore Parrini, il rispetto delle regole democratiche?
Si è chiesto il senatore come Giacomo Matteotti commenterebbe queste prese di posizione?
Non è l’opposizione ad averle calpestate, ma chi ha usato la forza per mettere a tacere idee scomode. È davvero questa l’idea di democrazia che il Partito Democratico vuole rappresentare?
Se la Presidente del Consiglio comunale si riteneva offesa, avrebbe potuto – come ogni cittadino – rivolgersi alla magistratura. Non spettava certo alla Polizia locale agire come se fosse la guardia privata della maggioranza.Gli agenti sono al servizio di tutta la collettività, non una parte politica, e sono chiamate a tutelare tutti i rappresentanti di tutti i cittadini, non solo quelli che siedono nella maggioranza.
Chiediamo: se fosse stato lo stesso senatore Parrini a essere allontanato con la forza da un’aula istituzionale per aver espresso opinioni sgradite, parlerebbe ancora di “surrealismo” o denuncerebbe un atto di fascismo? Noi non abbiamo dubbi: avremmo difeso anche il suo diritto alla parola. Perché a differenza sua, crediamo che la forza non vada mai usata contro le idee e per impedire il confronto.
È triste che un senatore della Repubblica arrivi a giustificare un gesto tanto pericoloso quanto contrario ai principi della nostra Costituzione. Noi, invece, esprimiamo la nostra piena solidarietà agli onorevoli Giovanni Donzelli e Francesco Michelotti, colpevoli – agli occhi del senatore Parrini – soltanto di aver difeso l’opposizione cacciata ingiustamente da un’aula democratica.
Ci auguriamo che episodi simili non si ripetano mai più. Perché la democrazia si difende con il confronto, non con la forza.
I Consiglieri comunali di centro-destra del Comune di Vinci Alessandro Scipioni, Andrea Parri, Egidio Varrecchia, Manuela Mussetti
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