Servizio civile, Bruciamacchie termina il mandato: "Componente giovanile sana e forte"

Il montelupino Vittorio Bruciamacchie, ex Rappresentante Nazionale degli Operatori Volontari in Servizio Civile Universale, ha terminato i suoi due anni di mandato. Di seguito una nota riepilogativa di Bruciamacchie riguardo i due anni da rappresentante nazionale.

Con la conclusione del mio mandato all’inizio del mese di aprile, mi piacerebbe trarre le fila di quelli che sono stati gli obiettivi raggiunti nell’arco dei due anni in cui sono stato Rappresentante Nazionale degli Operatori Volontari in Servizio Civile Universale. Eletto a febbraio del 2023 con il 51% dei voti, mi sono trovato, insieme ai miei colleghi nazionali e regionali, in una situazione non particolarmente florida. La Rappresentanza, infatti, non era conosciuta dagli stessi operatori ( solo il 4% degli aventi diritto aveva partecipato alle elezioni) e molto ridotto era il nostro ruolo e impatto all’interno delle istituzioni nazionali in cui era inserita. Senza, tuttavia, mai perderci d’animo, siamo riusciti nell’arco di due anni a risollevare la Rappresentanza e ottenere dei significativi risultati.

Uno dei primi è stato sicuramente agire a livello mediatico e normativo, con la creazione da una parte di un sistema di comunicazione efficiente e capillare, che coprisse il territorio nazionale nella sua interezza (tramite la creazione di pagine social sia su Facebook che Instagram) e dall’altra con la promulgazione di una serie di documenti interni che regolasse chiaramente il lavoro della Rappresentanza. Abbiamo poi, sempre sul versante della comunicazione, ampliato la nostra rete di conoscenze, nonché visibilità, con la partecipazione a eventi, la formazione dei volontari e con l’uso massiccio delle assemblee regionali, in cui ci siamo fatti conoscere dai nostri coetanei volontari.

Questo ha portato ad un sensibile aumento della partecipazione politica alle elezioni successive del 2024 e 2025, passata ad una media del 10% su scala nazionale e sopra il 15% in alcune regioni più virtuose. Una volta ristrutturata la Rappresentanza in tutta Italia, abbiamo dato seguito al programma elettorale, scritto a 60 mani da me ed altri colleghi delegati da tutta Italia.

Grazie ad una proficua, costante e continua interlocuzione con le istituzioni quali il Ministero per lo Sport e le Politiche Giovanili, il relativo Dipartimento e la Consulta Nazionale per Il Servizio Civile, siamo riusciti non solo a mantenere i finanziamenti per quest’anno, ma addirittura ad aumentarli, garantendo così la messa in servizio di 62.000 operatori volontari (dai 60.000 che erano nel 2024) e scongiurando che questo numero calasse drasticamente a 25.000. Grazie ad una revisione delle norme relative al rapporto tra enti ed operatori volontari (processo durato mesi e che ci ha visti coinvolti in una grande azione di dialogo con tutti gli enti partecipanti), abbiamo inserito più permessi straordinari, che adesso andranno a coprire anche gli esami di Stato, di laurea, di concorsi pubblici, di Master e corsi Post-Laurea, nonché visite mediche specialistiche. Abbiamo accolto con favore la riserva del 15% dei posti nei concorsi pubblici per chi avesse svolto Servizio Civile Universale, chiedendo e ottenendo che venisse esteso anche agli ex volontari di quello Nazionale.

Una vittoria, di minore importanza, è stata il questionario di fine servizio, strumento utile per una chiara interpretazione di quale fosse la salute del Servizio Civile alla fine dell’esperienza dei volontari. Un merito, più prettamente “politico”, è stato quello di evitare che la Rappresentanza perdesse il suo ruolo e diventasse un rito di passaggio per chi avesse il mero interesse di farsi notare nel mondo della politica (specie nei partiti dell’attuale maggioranza di governo), vittoria che rivendico personalmente.

Questi risultati, ottenuti grazie alla collaborazione con più parti, sono la chiara manifestazione del fatto che la componente giovanile di questo Paese è sana, forte e non vuole soltanto avere un ruolo di testimonianza, ma agire pragmaticamente nelle scelte nazionali. Con questo resoconto vorrei lanciare un messaggio a tutti i miei coetanei che hanno scelto, o vorranno scegliere, di intraprendere la strada del Servizio Civile Universale: mettetevi in gioco.

Fatelo per voi stessi, per il Paese, per la vostra comunità, per ridare vita alle associazioni e agli enti che, nonostante il loro importantissimo ruolo nel tessuto sociale, fanno fatica ad andare avanti. Noi, giovani, siamo il futuro e tramite il Servizio Civile e la sua Rappresentanza abbiamo uno strumento per costruirlo con le nostre stesse mani.

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