A Montemurlo inaugurata la via per Luana D'Orazio, 22enne morta sul lavoro

Così il sindaco di Montemurlo: "Investiamo risorse per porre fine alla guerra silenziosa delle 'morti bianche'"


Il 1 maggio a Montemurlo è stata una grande festa per chiedere un lavoro buono, giusto e sicuro per tutti. La giornata si è aperta la mattina in piazza della Repubblica con una delle tre manifestazioni nazionali, promosse dai sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, che ha visto l'intervento del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Una piazza, colorata con i palloncini azzurri, verdi e rossi, come i colori delle tre sigle sindacali, ha accolto senza alcun problema l'arrivo dei manifestanti. Grande la soddisfazione del sindaco Simone Calamai che ha salutato i manifestanti dal palco del Primo Maggio, sistemato proprio all'ingresso del parco urbano, che faceva da quinta “verde”.

«Sono felice che tutta la manifestazione si sia svolta serenamente senza incidenti - ha detto Calamai - Ringrazio gli organizzatori, le forze dell'ordine, i manifestanti per il senso di civiltà dimostrato ma soprattutto i nostri cittadini e le nostre associazioni che hanno collaborato positivamente, affinché tutto si potesse svolgere al meglio. Oggi è stata davvero una giornata storica per Montemurlo, terra di lavoro, che nei decenni ha saputo creare benessere e ricchezza per tante persone, arrivate qui da tutta Italia».

La giornata per un lavoro sicuro a Montemurlo è proseguita alle ore 14, sotto un sole cocente, con l'intitolazione della “Via Luana D'Orazio” che ha visto la partecipazione della ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, in rappresentanza del governo, della vice presidente del Senato, Maria Domenica Castellone (che ha donato una targa a Emma Marrazzo) e della presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, Chiara Gribaudo, del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, del presidente della Regione Eugenio Giani.

La manifestazione di intitolazione si è aperta con l'inno nazionale, suonato dalla Filarmonica Giuseppe Verdi di Montemurlo e si è chiusa con il volo dei palloncini bianchi e rosa che hanno accompagnato la scopertura della targa di toponomastica stradale “Via Luana D'Orazio”. Il sindaco Calamai, insieme a mamma Emma, alla ministra del Lavoro, Calderone e alla prefetto La Iacona ha inaugurato poi una targa, che si trova proprio all'inizio della strada e che ricorda la figura di Luana e il senso dell'intitolazione.

Sulla targa si legge “ Questo è un luogo di memoria viva e d’impegno civile nel nome di Luana D’Orazio. Luana era una ragazza solare, piena di sogni e di speranze. Amava il suo bambino, la sua famiglia e la vita. Lavorava con dedizione per costruire un futuro per sé e per suo figlio Luana è morta sul lavoro in una fabbrica di Montemurlo il 3 maggio 2021 ad appena 22 anni. La sicurezza non è mai un costo, né tanto meno un lusso, ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona. È necessario un impegno collettivo da parte di istituzioni, imprese e cittadini per promuovere una cultura della sicurezza che tuteli la vita e la dignità di ogni lavoratore. Solo così potremo onorare la memoria di Luana e di tutte le vittime delle "morti bianche", costruendo un futuro in cui il lavoro sia sinonimo di realizzazione e non di pericolo. Per un lavoro giusto e dignitoso: mai più morti sul lavoro”.

Una targa circondata da tanti fiori, per ricordare il sorriso di Luana e di tutti coloro che non ci sono più. Il sindaco Calamai ha ricordato:«Sabri Jaballah, 22 anni come Luana, bello, responsabile e fiero, proprio come Luana (...) Anche lui era uno dei volti della nostra "migliore gioventù", quella che non spara nelle piazze ad altri coetanei, ma che lavora e s'impegna per inseguire i propri sogni», ha detto il sindaco. E poi l'elenco è andato avanti ricordando altri morti sul lavoro delle nostre zone, Giuseppe Siino, Gianni Gesualdi, il cittadino montemurlese, morto folgorato nel luglio del 2022, gli operai di via Mariti a Firenze, quelli dell'esplosione della turbina a Suviana, i morti dell'esplosione del deposito Eni a Calenzano, il cavatore morto qualche giorno fa ed i sette operai cinesi della Tersa mode. Ad aprire la cerimonia il discorso del sindaco Simone Calamai che ha ricordato la positiva sinergia con la prefetto di Prato, Michela La Iacona per addivenire, prima dei dieci anni dalla morte, all'intitolazione della strada per la giovane operaia. «Il lavoro a Montemurlo è ed è stato per tanti fonte di vita e progresso personale e non può essere mai, qui come altrove, fonte di morte e disperazione, come quella disperazione vissuta dalla famiglia D'Orazio» ha detto il sindaco Simone Calamai, che ha ricordato come la mamma di Luana, Emma Marrazzo, stia combattendo una battaglia civica per tutti.

Il sindaco Calamai, rivolgendosi poi anche alla ministra Calderone, si è chiesto:«Vale davvero la pena riarmarsi o invece è opportuno mettere risorse sui temi che riguardano davvero la vita delle persone, sul lavoro, sulla giustizia sociale ed investire con forza per porre fine a questa "guerra quotidiana" che ogni anno ci porta via silenziosamente figli, mariti, mogli, amici?». Il sindaco Calamai ha poi sottolineato che serve un cambio di passo, serve cultura e attenzione da parte di tutti, da parte dei datori di lavoro, da parte di noi istituzioni e serve consapevolezza da parte dei cittadini – lavoratori.«La sicurezza nei luoghi di lavoro la si dovrebbe insegnare a scuola come materia curricolare» ha detto Calamai che ha aggiunto:«Bisogna fare tutti di più, a livello di controlli e di normative, e a livello culturale, affinché i morti sul lavoro nel nostro Paese possano calare drasticamente. È una lotta che ci deve vedere uniti, al di là delle posizioni di parte, per garantire un lavoro davvero sicuro per tutti».

Una prospettiva condivisa anche dalla ministra Calderone: «È giunto il tempo di assumersi una responsabilità collettiva. Dobbiamo lavorare sulla formazione, per formare gli imprenditori, valorizzando chi qualifica la propria azienda anche sotto il profilo della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro» e poi la ministra ha aggiunto - «Credo che il modo per onorare la memoria di Luana e degli altri morti sul lavoro, sia quello di fare dignitosamente il nostro lavoro mettendocela tutta. Gli ispettori vanno aumentati, ma non è mettendo un ispettore in ogni azienda che riusciremo a diminuire i morti sul lavoro, ma lavorando affinché tutti noi si sia consapevoli che non siamo responsabili solo per noi ma anche per la vita degli altri». La ministra ha ricordato un giovane che proprio oggi è morto, mentre si recava a lavoro in monopattino. La ministra ha accolto la proposta del segretario Bombardieri e il prossimo 8 maggio a Roma incontrerà le sigle sindacali per parlare, non solo di lavoro sicuro, ma anche di come si lavora e dei nuovi rischi connessi alle nuove modalità di lavoro: strumenti tecnologici che stanno cambiando il lavoro in Italia».

Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio stampa

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