
Per il Comitato la tariffazione dovrebbe tenere conto del reddito di tutti i contribuenti
Il Comitato Trasparenza per Empoli interviene sulla TARIC, la (Tariffa Rifiuti Corrispettiva), il sistema di tariffazione per la gestione dei rifiuti che si basa sul principio "chi inquina paga". A differenza della precedente TARI (Tassa Rifiuti), la TARIC è concepita per essere più equa e incentivare la riduzione e la corretta differenziazione dei rifiuti, ma, secondo il Comitato, non è progressiva, non tiene cioè conto direttamente del reddito del contribuente nel calcolo della tariffa base.
“A Empoli, la certamente giusta riduzione della TARIC per le famiglie in difficoltà è stata presentata come un gesto generoso del Comune - dice il Comitato - ma in realtà, quei soldi e molti in più, circa 1 milione di euro, li abbiamo già pagati tutti noi cittadini ad Alia, che poi li ha girati al Comune di Empoli come utili.”
“Facciamo due conti - spiega il Comitato - anche ipotizzando un’esenzione totale per 400 famiglie da 400 euro ciascuna (caso molto ottimistico), si arriverebbe a 160.000 euro. Di quel milione incassato dal comune restano quindi 840.000 euro non impiegati per abbassare le tariffe a tutti, oppure meglio sarebbe stato lasciarli ad Alia per fare più investimenti o meglio ancora non farceli pagare affatto.”
Secondo il Comitato infatti, nel momento in cui Alia fa utili, vuole dire che cittadini e imprese hanno pagato per il servizio di raccolta e smaltimento un po’ di più di quel che il servizio è realmente costato, quindi, le risorse che poi il Comune redistribuisce non sono risorse del Comune o di Alia, ma tasse che i cittadini hanno pagato in modo eguale (chi ha Isee basso o medio come chi ha Isee alto) e che vengono poi in parte usate per agevolazioni ed esenzioni, che vanno solo ad un piccolissimo gruppo di persone con Isee molto basso, mentre con la maggior parte si finanziano altre cose.
Il Comitato contesta quindi la modalità di impostazione della TARIC che a suo dire consentirebbe poi di accantonare risorse per i Comune che i sindaci potranno “destinare dove vogliono, spesso mascherati da iniziative sociali (tagli Taric, Irpef ecc.)”.
“Il sindaco - prosegue la nota - parla di “nuovo modello di sostegno sociale” e cita i tagli statali da 1,1 milioni che non arriveranno dal governo centrale verso il comune. Guarda caso, però proprio 1 milione arriva da Alia grazie ai rincari. Coincidenza?” Si chiede il Comitato. Che poi prosegue: “In realtà, questo sistema è una Flat Tax mascherata: per arrivare a quel milione di utili versato da Alia al comune tutti pagano allo stesso modo, con effetto regressivo. Se il milione di euro incassato dal comune da Alia fosse stato riscosso in modo equo attraverso la fiscalità progressiva, il contributo di ciascun cittadino o azienda sarebbe stato calcolato in base al proprio reddito, invece così i redditi bassi pagano proporzionalmente di più, mentre i più ricchi risparmiano.”
Un sistema che, secondo il Comitato, non terrebbe adeguatamente conto del “principio di equità fiscale sancito dall'articolo 53 della Costituzione italiana. Sebbene venga giustificata con l’argomentazione che questi fondi permettono ai Comuni di erogare servizi migliori e in quantità maggiore - conclude il Comitato -, distribuire utili ai Comuni non è un vantaggio per i cittadini, ma solo una forma opaca di fiscalità parallela che svuota il principio di progressività, applicando una FLAT TAX. Cambiare si può, ma serve consapevolezza e la voglia di pretendere giustizia, non propaganda.”
Fonte: Comitato Trasparenza Empoli
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