
In questi giorni intensi di invocazione al Paraclito in attesa che venga l'Apostolo Pietro mi preme condividere con i ricercatori di Dio il mio pensiero.
Il Decano dei Cardinali nella sua omelia di saluto a Papa Francesco e in quella della Messa per l'elezione del Vescovo di Roma ha delineato la figura di colui che per 13 anni ha guidato la Chiesa e ha parlato al mondo con la forza dell’amore, invocando la Spirito perché sorga uno come Lui, che ha talmente vissuto Cristo da condividerne oltraggi e sofferenze.
Il nostro piccolo mondo è in balia della dittatura del capitalismo più smodato e della violenza figlia della insaziabile cupidigia. Gli abitanti di questo nostro pianeta sono sempre più diseguali e divisi, i poveri sempre più sfruttati. I mezzi di comunicazione asserviti alla propaganda della nuova idolatrica dittatura.
Se, come ha vissuto Gesù Cristo, come ha predicato, come voleva agissero i suoi discepoli nel tempo poveri a fianco dei poveri, miti per un mondo senza guerre, significa essere comunisti ebbene noi vogliamo un Papa comunista!
L'ignoranza, asservita alla deprecabile dittatura del capitalismo sfrenato e senza regole, ha coniato questo aggettivo "comunista" che evoca totalitarismi estranei al Vangelo ed è inappropriato per chi serve i poveri e la pace.
L'immagine più bella uscita dal cuore del fratello Cardinale Re è che siamo in attesa del Primo Testimone del Dio di Gesù Cristo.
Andrea Pio Cristiani – iniziatore di Shalom
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