
Via ai primi rilievi e lavori di messa in sicurezza. Regione, Ministero e Soprintendenza insieme per restituire la villa e il giardino alla comunità entro il 2028
Un investimento da 26 milioni di euro per far rinascere uno dei simboli storici di Montelupo Fiorentino: la Villa Medicea dell’Ambrogiana. È questo l’obiettivo del grande progetto di restauro e valorizzazione che coinvolge il Ministero della Cultura, la Regione Toscana e la Soprintendenza, e che ha già mosso i primi passi concreti con l'avvio delle attività preliminari e dei rilievi strutturali. L'obiettivo è trasformare l'ex manicomio in una sede decentrata della Galleria degli Uffizi in cui ospitare le opere che oggi giacciono dimenticate nei depositi, e più in generale in un polo culturale e turistico.
Alla conferenza stampa di presentazione del progetto, che si è tenuta stamani cappella dentro alla villa, erano presenti il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Montelupo Simone Londi, il dirigente del Ministero della Cultura Gabriele Nannetti, il consigliere regionale delegato al progetto Samuele Lastrucci, l’onorevole Dario Parrini e il responsabile della tutela del patrimonio culturale in Toscana, il Maggiore Claudio Mauti.
La villa, per anni sede dell’ospedale psichiatrico giudiziario — in funzione dal 1880 fino alla definitiva chiusura nel 2017 — rinascerà a nuova vita grazie a un’opera di rigenerazione che coinvolge un’area complessiva di 15.000 metri quadrati, di cui 8100 occupati dalla sola villa, e altri spazi come le scuderie, la prima e la seconda sezione. A questi si aggiungono tre ettari e mezzo di spazi esterni, dove ancora sono visibili tracce dell’antico giardino mediceo, oggi in stato di degrado.
"L’obiettivo – spiega il sindaco di Montelupo Simone Londi – è restituire la villa e il suo giardino alla comunità e ripristinare il collegamento storico con il fiume. È il progetto più importante per Montelupo, trasversale, condiviso da tutte le forze politiche e istituzionali".
"I lavori sono già iniziati, - spiega Gabriele Nannetti, dirigente del Ministero della Cultura e responsabile unico del procedimento - con rilievi geometrici e materici realizzati grazie a tecnologie avanzate, come laser scanner e droni, che hanno consentito di individuare le tecniche di intervento sulle superfici e i futuri utilizzi della struttura. Sono stati stanziati 2 milioni di euro per la messa in sicurezza della villa, per l’intervento sulla 'grotta' e per affrontare la vulnerabilità sismica dell’edificio".
Secondo Nannetti, "stamani è stata presentata una fase preliminare della progettazione che muove dai primi interventi di consolidamento e restauro, e che in prospettiva mira a nuove destinazioni d’uso, subordinate alla firma dell’accordo di valorizzazione con Regione e Ministero".
La bozza dell’accordo è già pronta, mancherebbe soltanto la firma che lo stesso Nannetti auspica possa arrivare "verosimilmente entro la fine di maggio. Il contenuto dell’accordo è già stato condiviso e discusso tra le parti".
Secondo le stime, i 26 milioni saranno completamente investiti entro il 2028. I primi 2 milioni, provenienti dal Ministero della Cultura, saranno spesi tra il 2025 e il 2026. "Per i restanti 24 milioni – conclude Nannetti – saranno necessari almeno tre anni. Se l’accordo sarà firmato in estate, come auspicato, si potrà arrivare alla conclusione dei lavori entro il 2028".
L’accordo, quindi, non ha ancora una data precisa, anche se c'è fiducia nel progetto vista l'importanza dell'investimento: “Il testo è elaborato – ha commentato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani –. Non c’è cattiva volontà da parte di nessuno, ma non c’è una scadenza. La prospettiva è positiva, perché è un progetto in cui crediamo. Si tratta di trasformare un ex manicomio in uno spazio aperto, con una funzione museale e pubblica. Abbiamo già previsto la creazione di una fondazione con lo Stato, che riguarderà anche la villa di Careggi”.
A proposito della fondazione, tra le idee ci sarebbe quella di costituire una 'Galleria degli Uffizi Toscana', un progetto di decentramento espositivo che permetta di valorizzare il patrimonio artistico regionale anche fuori dal centro storico di Firenze. “Un ambiente come questo – ha aggiunto Giani – può richiamare turisti e cittadini: è un modo per restituire alla collettività un luogo per troppo tempo chiuso”. Anche il giardino rientra nella visione di uno spazio fruibile e integrato con l’Arno, su cui esistono già altri progetti (da Pisa a Calcinaia, dove è previsto un percorso sotterraneo).
La fondazione è in fase avanzata: esiste già una bozza di statuto, seppure senza nomi. “Si sono portati avanti i lavori anche senza l’accordo firmato – prosegue Giani –. L’importante è creare le condizioni per partire presto: ci sono già tre appalti in corso, e se partono anche i lavori su questa villa, si potrà davvero aprire una nuova pagina per Montelupo e per tutta la Toscana”.
Non resta altro che attendere e sperare in un accelerazione dei tempi, sostenuta anche da Samuele Lastrucci, consigliere del sindaco per il recupero della villa, il quale sottolinea l’urgenza di procedere: "È il momento di accelerare. Oggi è stato un momento importante di coordinamento tra le due realtà protagoniste: la Regione Toscana, con la presenza del presidente, e il Ministero della Cultura, rappresentato dalla Soprintendenza e dal Segretariato. Abbiamo già avuto modo di confrontarci anche con il nuovo ministro Alessandro Giuli che sembra voler proseguire nel solco del lavoro avviato".
Niccolò Banchi
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