Il Centrodestra per Empoli si allarga al politico: la Lega 'torna' con Poggianti

(foto gonews.it)

"Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano" cantava Antonello Venditti; versi che forse sta canticchiando in queste settimane anche Andrea Poggianti che a circa un anno dalla sua esperienza civica come candidato sindaco e dalla ormai nota rottura con il centrodestra 'ufficiale' rialza le bandiere dei partiti e si riscopre 'politico'. L‘Ei fu civico’ Poggianti annuncerà infatti domani nel corso di una conferenza stampa due nuove collaborazioni con suo gruppo consiliare Centrodestra per Empoli: l'UDC e la Lega. La notizia è filtrata da ambienti politici, ma al momento le bocche sono cucite.

Se l'UDC si era di fatto già schierato con Poggianti (ma senza simbolo), l'endorsement della Lega a qualcuno può sembrare un coup de théâtre. Il Carroccio empolese ha infatti passato il Rubicone del centrodestra ‘ufficiale’ ed è tornato al tavolo dell’ex candidato sindaco, alzandosi da quello del 'cdx dei partiti' (FI e FdI) che aveva fatto cerchio alle scorse Amministrative intorno a Simone Campinoti. Il Carroccio avrebbe scelto di appoggiare esternamente, senza simbolo, il Centrodestra per Empoli, senza conseguenze sulla composizione concreta del gruppo consiliare che resterà formato da Andrea Poggianti e Gabriele Chiavacci.

Da dove arriva questo ripensamento? Al momento possiamo solo riannodare i fili della vicenda e fare lacune supposizioni. Come era stato riportato da gonews.it il commissariamento della ex segretaria locale, seppur minimizzato dalla dirigenza come una riorganizzazione interna, nascondeva sotto il tappeto i dissidi nati nel Carroccio intorno alla querelle tra Poggianti e Simone Campinoti. Non tutti nella sezione empolese della Lega avevano accolto con favore l'endorsement pro bono coalitionis per l'imprenditore empolese.  Ad oggi si può dire che, forse, l'ago della bilancia è stato riportato dalla parte di Poggianti.

A propiziare questo cambiamento potrebbe essere stato la progressiva perdita di presa sulla linea del partito dell’ex consigliere Andrea Picchielli che aveva guidato le ragioni della svolta post-Poggianti. Non è escluso al contempo che la neosegretaria Susi Giglioli abbia favorito questo passaggio come strategia per rilanciare il partito a livello locale. A volte, insomma, è questione anche di persone.

C'è però un dato politico importante: la Lega empolese si smarca da FI e FDI e lo fa a pochi mesi dalle Regionali. Qualcosa vorrà pur dire. La presenza alla conferenza stampa di sabato del segretario provinciale Federico Bussolin è un altro indizio che fa una prova.

La sensazione è che di fondo sia stato ritenuto troppo misero il raccolto del Carroccio per continuare sulla strada tracciata: la Lega anche a livello locale ha perso molti voti a favore dell'alleato FDI e sta attraversando tanto a livello regionale che locale un percorso di riorganizzazione volta a recuperare il perduto, non solo 'erodendo' voti agli alleati, ma anche parlando al mondo civico o degli indecisi che trova a Empoli uno spazio nell'area-Poggianti. La Lega non vuole fare più la seconda punta. Schiacciata dal peso del partito di governo FdI e dal protagonismo forse inatteso di FI in Toscana, cerca di prendere posizione in mezzo all’area-centrodestra per prepararsi il tap-in vincente. Il ritorno a Poggianti a Empoli sembra la strategia per affilare le lame e farsi punta di lancia di un centrodestra senza le ingombranti ombre dei vecchi alleati. E non è detto non sia un pezzo di un puzzle più ampio.

Sia chiaro: per il momento non si può parlare di nessuna rottura del Centrodestra regionale o locale, su cui forse grava solo l'imprevedibile scure-Vannacci, ma probabilmente di una legittima scalata interna a chi mette la bandierina più in alto possibile sulla montagna del Cdx.

Per la politica empolese il passaggio della Lega con Poggianti crea un ulteriore cleavage in una coalizione che, a dire il vero, non sembra aver dato prova di particolare unità. Se si guarda ai lavori del consiglio comunale sembra evidente che, oltre a Poggianti, esistano destre diverse: c'è un gruppo FdI e un gruppo FI, che pur condividendo alcuni principi, camminano in modo distinto e a volte anche distante. È immaginabile che la mossa del Carroccio di mettere la bandierina intorno a Poggianti sia un modo per 'partecipare' alla coalizione da posizioni indipendenti, da 'numero 10' insomma, facendo dell'ex candidato il piedistallo per un'aggregazione a destra diversa, ma complementare, a quella FI-FdI con il doppio obiettivo di erodere voti agli alleati e conquistarne di nuovi nel mondo civico.

Questo implicherebbe una qualche presenza di Poggianti alle Regionali, fatto che potrebbe creare non pochi fastidi nelle sezioni locali di FdI e Fi in un vorticoso ribaltamento delle pedine: questa volta sarebbero i maggiori partiti 'ufficiali' a dover digerire pro bono coalitionis la sgraditissima figura dello sfidante in casa Poggianti. Sarebbe l'ennesimo coup de théâtre nell'opera del centrodestra empolese.

Al momento su questa nuova fase politica sia la Lega che Poggianti mantengono il massimo riserbo, non confermano né smentiscono. Nella conferenza di domani alcuni di questi nodi verranno al pettine, alcuni saranno sciolti, o forse no.

Giovanni Mennillo

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