
La società venne fondata nel 1985, pochi giorni fa una serata per celebrare il compleanno
L'Atletica Empoli ha compiuto quaranta anni e lo ha fatto con una gran festa. Atleti, atlete, ex atleti e ex atlete hanno celebrato il compleanno con una serata a Varna, Gambassi Terme. Questo il loro resoconto dopo aver spento le quaranta candeline sulla torta.
Nel 1984, tre uomini fondamentali per lo sport empolese, Dario Del Sordo, Umberto Fabbrizi e il prof. Elio Vezzosi rispettivamente presidenti delle società di atletica “Polisportiva Coop Empoli”, “Libertas Empolese” e “A.S. Olimpia” decisero di unire le forze per dare vita alla gloriosa Atletica Empoli.
Un anno dopo, ovvero 40 anni fa, un gruppo di amici e atleti, donne e uomini, per la prima volta indossarono la maglia dell’Atletica Empoli avviando una storia nuova per lo sport empolese. Una storia intensa, fatta della passione e del sacrificio di atleti, allenatori e dirigenti per raggiungere risultati che, forse a ripensarci, nessuno avrebbe neppure immaginato.
Lo scorso 9 maggio, quegli allenatori e quegli atleti hanno deciso di ritrovarsi e festeggiare 40 anni di “amore” per questo sport. Dopo aver condiviso per molti anni tante gioie e fatiche sulla pista di atletica non si è soltanto ex-compagni di squadra, ma si diventa, spontaneamente, amici per sempre.
51 i presenti che hanno risposto al richiamo, animando una serata meravigliosa ed emozionante presso l’Agriturismo “le Macchie” a Varna nel comune di Gambassi Terme, una location splendida, gentilmente messa a disposizione da un ex atleta anche lui unito al gruppo per l’occasione.
Ricordi, risate e anche qualche lacrima di emozione è scesa nel rivedere le vecchie fotografie di quegli anni dove quei giovani atleti, oggi madri e padri, nonne e nonni, vestivano le magliette biancoazzurre della “COEF Atletica Empoli”, magliette che qualcuno ha riesumato indossandole per l’occasione.
Gli allenatori di quegli anni presenti alla serata, Cesare Gadenz, Claudio Selmi, Maurizio Mainardi, Carlo Cappelli sono intervenuti con un discorso per i saluti ricevendo gli applausi di tutti i presenti che, ancora oggi, li riconoscono come maestri di vita, oltre che maestri di sport.
Molti di quegli atleti hanno poi vestito anche la maglia della nazionale, ma tutti concordano che, ripensando alla gioia di quegli anni, non ci sono atleti e/o allenatori più significativi e rappresentativi di altri. Anche gli atleti meno dotati sono stati fondamentali, elementi essenziali, per creare questa squadra, questo gruppo, questa società.
A fine serata tutti hanno ringraziato gli allenatori, con un ricordo ai dirigenti di allora che purtroppo non sono più con noi, senza di loro forse quei ragazzi del 1985 non avrebbero potuto maturare tanto sentimento per la regina degli sport: l’atletica leggera, una passione per la vita.
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