
Federico Zini uccise Elisa Amato per poi suicidarsi, il caso del 2018 e la decisione del padre del ragazzo tornano a far parlare di sé
Arriva la decisione del Tar sul 'no' secco della Regione Toscana alla Fondazione Zini: via libera all'iscrizione al Runts, ma sotto un altro nome, senza più il riferimento all’assassino di Elisa Amato. Fin dai primi mesi, la costituzione della fondazione era stata oggetto di polemica.
La notizia riguarda il ricorso presentato da Maurizio Zini, padre di Federico Zini – il giovane di San Miniato che nel 2018 uccise l’ex fidanzata Elisa Amato prima di togliersi la vita – che ha ottenuto il via libera alla costituzione di una fondazione dedicata al figlio, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere. La decisione del Tar ribalta il precedente rifiuto della Regione Toscana, che aveva negato l’iscrizione della fondazione nel Registro unico del Terzo settore (Runts), anche a seguito di una petizione promossa dagli amici della vittima e del parere contrario espresso da diversi Comuni del territorio.
La fondazione, che inizialmente portava il nome di Federico Zini, è stata nel frattempo rinominata e sottoposta ad alcune modifiche formali. La sentenza del Tar, depositata il 9 maggio, ha però suscitato reazioni contrastanti, specie nella famiglia Amato, contraria all'iniziativa.
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