
Da una parte la Rete Antifascista chiede di annullare l'evento in programma. Dall'altra la risposta di Amici di Israele
Polemica per la Mostra del Chianti di Montespertoli, prima ancora che la 67esima edizione sia allestita. Il motivo è da ricercare nella presenza di vini di Israele alla rassegna, in programma tra fine maggio e inizio giugno.
La Rete Antifascista di Montespertoli ha puntato il dito sulla presenza dei vini del deserto di Ramat HaNegev, prodotti in Israele a pochi chilometri da Gaza, in Palestina, una terra martoriata dal conflitto tra le due parti. L'evento coi vini israeliani è in programma per il 1 giugno alle 18.
Dalla Rete è arrivata una lettera aperta al sindaco montespertolese Alessio Mugnaini: "Leggiamo dell'incontro 'Sfumature di Rosso', quando si svolgerà un confronto con i vini del deserto di Ramat HaNegev, prodotti vicino a Gaza. Come Lei saprà, Gaza è una città Palestinese, completamente rasa al suolo con oltre 50 mila morti, di cui 20 mila bambini (dati ONU). Tutto questo a opera dei bombardamenti israeliani".
"Egregio Sindaco, Le chiedo di annullare questo evento, nel rispetto del Popolo Palestinese, nel rispetto della sua Dignità e del Diritto Internazionale.
E nella giusta condanna di Israele" continua la lettera al primo cittadino. La richiesta della Rete Antifascista è stata rilanciata su Facebook da Empoli per la Pace.
L’Associazione Amici di Israele di Firenze ha deciso di rispondere con una nota. "Abbiamo con stupore e sconcerto l’iniziativa di qualcuno che in rete sta facendo girare l’appello al Sindaco di Montespertoli di annullare la 67esima festa del vino perché ha come protagonista nella giornata del 1 Giugno alle ore 18 il vino prodotto in Israele e precisamente a HaRamat Neghev" si legge, anche se in realtà nella nota della Rete si chiedeva solo di annullare l'evento del 1 giugno e non tutta la festa.
"Gli estensori dell’appello – commenta Kishore Bombaci, Presidente dell’Associazione – con il pretesto della tutela del popolo palestinese si accodano alla propaganda ormai stantia tipica dei propal, invocando addirittura l’annullamento di eventi che niente hanno a che vedere c con la politica internazionale. La strategia del boicottaggio rappresenta un leitmotiv nella propaganda propalestinese che nasconde una ostilità inaccettabile nei confronti di Israele e dei suoi prodotti, peraltro confezionati grazie all’opera di lavoratori israeliani. Siamo esterrefatti da questa opera di continua mistificazione della realtà".
Bombaci infine fa sapere di aver inviato una lettera al sindaco Mugnaini per confermare "una iniziativa importante per il territorio di Montespertoli, senza cadere nella trappola ideologica di chi vuol fare della propaganda a spese della comunità locale".
"Lo riteniamo una scelta profondamente sbagliata: politicamente, eticamente, umanamente - afferma il gruppo consiliare Montespertoli di Tutti -. Pertanto chiediamo, con forza, che questo evento venga rimosso dalla programmazione della Mostra del Chianti.
Non si può essere promotori di pace se si sceglie di guardare solo una parte. Chi governa ha il dovere di rappresentare tutti, e in un momento così tragico, dovrebbe avere la sensibilità e la lucidità per evitare scelte che dividono, che feriscono e che tolgono credibilità a un'intera comunità.
Chiediamo con forza che questo evento venga sospeso, e che, soprattutto, si apra uno spazio di riflessione su come la cultura possa davvero unire e non dividere. Non con gesti parziali e sordi, ma con iniziative che ascoltino e rispettino tutti i popoli indistintamente e che promuovano una vera cultura di pace. Per una comunità credibile, rispettosa e capace di farsi davvero promotrice di dialogo".
Dopo l'annullamento ufficiale della degustazione prevista per il 1 giugno, è intervenuta anche l'associazione Firenze per la Palestina, che ha criticato con durezza l'iniziativa. "Finché a Gaza continueranno a persistere condizioni di apartheid, occupazione illegale, pulizia etnica e genocidio, promuovere eventi come quello previsto a Montespertoli non è solo inopportuno, ma rappresenta un atto di insensibilità e superficialità da parte di chi li propone come se nulla stesse accadendo", si legge nella nota.
Secondo il gruppo, il sindaco Alessio Mugnaini e il vicesindaco Marco Pierini – quest’ultimo indicato come membro di Sinistra per Israele – avrebbero dovuto valutare meglio sin dall'inizio la scelta. "Proporre la degustazione di un vino israeliano mentre la popolazione di Gaza soffre la fame a causa del blocco totale degli aiuti umanitari da parte del governo israeliano è stato un gesto offensivo e inadeguato da parte di un’amministrazione che si propone di costruire ponti di pace", afferma l’associazione.
Firenze per la Palestina ha infine respinto con forza ogni accusa di antisemitismo, sottolineando che "criticare un evento legato a uno Stato coinvolto in crimini di guerra non può essere strumentalmente confuso con odio o razzismo. Alla Mostra del Chianti – concludono – non è stata prevista alcuna iniziativa a favore della pace, dei diritti umani o del popolo palestinese".
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