
Per fare le nostre osservazioni abbiamo atteso la fine della manifestazione onde evitare la solita e banale etichetta dei "sempre contro". Ricordiamo, infatti, che nella scorsa legislatura non abbiamo fatto mai mancare il sostegno al festival, il quale ha avuto un valore importante sia per come era stato pensato e costruito sia per come veniva svolto. Da quest'anno, invece, per decisione della giunta Mantellassi, l'iniziativa cambia volto, assumendo quello dell'ennesimo momento di consumo di cultura.
Nelle scorse edizioni "Leggenda" - costruita con tempi e economie consone a renderla viva in città per molti mesi, animando la scuola e la Biblioteca - si caratterizzava per la formazione, la partecipazione e l'approfondimento per adulti e bambini. Stavolta, definanziata, la manifestazione ha perso quella sua forza e il risultato è stato evidente: un fine settimana di "festa" in centro con pupazzi e un po' di contenuto culturale da consumare sul momento. Ha dunque prevalso l'aspetto della kermesse ludico-teatrale a scapito del fine per cui era stata ideata Leggenda: occuparsi della formazione dei giovani cittadini.
Per le scuole gli incontri con gli autori si sono svolti in un unico giorno e questo ha penalizzato intere classi che pure vi avevano aderito. Gli incontri, peraltro, presuppongono a scuola un lavoro di lettura e riflessione precedente all'evento stesso, che non può essere improvvisato all'occorrenza magari per riempire all'ultimo posti rimasti vuoti. Nelle sedi opportune discuteremo di tutto questo, ponendoci anche il problema effettivo che ha il Comune di avvicinare e coinvolgere di più le famiglie senza però cadere nella scelta di eventi che mirano ai grandi riflettori e meno alla loro significanza culturale."
Leonardo Masi e Sabrina Ciolli, Buongiorno Empoli
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