
Grazie a testimonianze è stato possibile ricostruire la storia dalle 'Immacolata Concezione', l'unica opera del Cigoli a Empoli. Fu salvata da un incendio causato da una candela negli anni Cinquanta
Pochi artisti come Ludovico Cardi hanno avuto tanta sfortuna qui da noi a Empoli e dintorni: gli è sopravvissuta solo un’opera, la bellissima Immacolata Concezione di Pontorme del 1590, pure quella in parte bruciata in circostanze per certi versi fortuita e bizzarra, che è stato possibile ricostruire grazie alle testimonianze dirette.
Si tratta di un racconto che è inscritto nella grande tradizione artistica del barocco fiorentino e al tempo stesso nella piccola storia locale degli anni Cinquanta, una candela posizionata male che cade e l'intervento 'salvifico' di un chierichetto che ha permesso oggi di avere ancora a Empoli una delle opere della grande tradizione fiorentina a cavallo tra Cinquecento e Seicento.
Ne abbiamo parlato in 'Empoli Nostra - Storie' (RadioLady 97.7)
L'incendio del 1952/1953 (e non negli anni Trenta)
La Immacolata Concezione di Pontorme è l’unica tavola di Cigoli che si è conservata dalle nostre parti, anche se deturpata appunto da un principio d’incendio, avvenuto, come si è scoperto recentemente, nel 1952 o 1953. L’incendio ha interessato alcune parti come il volto di Eva e ha fatto sparire completamente la testa del Demonio, sotto il piede della Madonna.
Per motivi sconosciuti, chi si è interessato di questo dipinto, ha fatto risalire l’incendio agli anni trenta del Novecento. E nessuno si è mai interessato di approfondire come mai un capolavoro simile sia stato quasi dimenticato in tutti questi anni. Ma ora abbiamo potuto ricostruire tutto, grazie alla memoria formidabile di chi quel giorno era presente, Ilario Arrighi, pontormese, allora chierichetto, ci ha raccontato come andò: "Era un giovedì Santo, l’anno il 1952 o il 1953: l’incendio si sviluppò improvvisamente mentre i fedeli seduti sulle panche del transetto sinistro seguivano una cerimonia religiosa. L'incendio avvenne per la caduta di una candela, infilata male nel suo piedistallino, che stava sul gradino dell’altare immediatamente sotto il dipinto. C'erano dei ceri alternati a candele, e fu appunto una delle candele a dare origine alle fiamme. Appena ci si accorse che la tavola aveva iniziato a bruciare, scoppiò il panico generale; ma un giovanotto intervenne prontamente, salvandola dalla completa distruzione".
Loriano Malanchi (detto "il Lunghino" per la sua altezza) era quel giovanotto, non ci pensò due volte, saltò la piccola balaustra della cappella e spense l'incendio con la sua giacca del vestito buono, con ampi gesti dal basso verso l’alto, soffocando le fiamme. Ce lo ha ricordato Monica Malanchi, figlia di Loriano che era fratello di Laurano Malanchi, medico e noto storico di Pontorme, che in famiglia aveva mantenuto il ricordo di questo fatto.
Il restauro negli anni Ottanta
Nel 1980 fu eseguito il restauro da Nannetta Del Vivo, uno straordinario personaggio empolese che abbiamo già avuto modo di conoscere e approfondire su 'Empoli Nostra - Storie'.
Il restauro fu eseguito su incarico di Caterina Protopisani, all’epoca funzionaria della Soprintendenza fiorentina per la nostra zona. Nella scheda di restauro, che Paolo Pianigiani ha recuperato nell’Archivio Restauri a Firenze, si indica, con lo scarto di un anno, la data: 1952 o 1953.
La Del Vivo precisa anche, e documenta con fotografie particolareggiate, che fu scelto di non intervenire con la ricostruzione pittorica delle parti distrutte dalle fiamme, ma di lasciare in pratica tutto com’era, andando però a recuperare con puliture accurate le zone rimaste illese o quasi.
Il Cigoli e L'Immacolata Concezione
Lodovico Cardi detto il Cigoli aveva fatto i primi studi di belle lettere presso un prete, Sebastiano Coccoli detto il Morellone. La sua famiglia si trasferì a Firenze e il giovane pittore fu messo a bottega, come si diceva allora, dall’Allori.
Fece presto carriera e iniziò a ricevere commesse delle chiese anche delle nostre parti, da enti e congregazioni religiose, e le sue opere, tutte dipinte su tavola, arrivarono per navicello, solcando l’Arno a favore di correntina, dalla bottega avviatissima che Ludovico teneva a Firenze.
La prima, nell’anno 1590, fu appunto L'Immacolata Concezione tra Angeli e i Progenitori che arrivò a Pontorme, nella Chiesa di san Michele Arcangelo; fu messa sull’altare della cappella a sinistra del altar maggiore. La tavola misura cm. 250 x 195. Il Dipinto era per la Confraternita di Maria Santissima Immacolata, detta «della Concezione», che l’aveva commissionata per l'altare, allora di suo patronato.
È stato possibile rintracciare anche foto di buona qualità, precedenti l’incendio, e ricostruire quindi la tavola come la dipinse il Cigoli.
Alena Fialová, fotografa e specialista di ricostruzioni fotografiche, sta elaborando le immagini, che saranno inviate al massimo studioso a livello mondiale del Cigoli, Miles Chappel, che sta lavorando a un articolo dedicato alla nostra Immacolata Concezione, che nessuno ha mai studiato come si merita. È sicuramente uno dei capolavori di Lodovico Cardi, vero e proprio punto di distacco dal Manierismo Fiorentino verso il Barocco.
La scheda di restauro insieme a qualche foto sta nel sito










