'Rigenerare urbs tramite la civitas': il progetto promosso da Sintesi Minerva verso l'housing sociale

Un modello sociale e inclusivo che ripensa il modo di abitare. Dal progetto Lux Living, al cohousing Freedom, fino agli appartamenti della Misericordia: l’housing sociale nel nostro territorio.


"Rigenerare le urbs tramite la civitas". Una citazione ciceroniana che ha accompagnato il convegno dal titolo Urban Housing - Rigenerare la Urbs tramite la Civitas - e che si è svolto al Cenacolo degli Agostiniani di Empoli. L'evento, focalizzato sul tema dell'abitare, è stato promosso da Sintesi Minerva  e da Urban Housing Coop.net, il network formato da realtà del terzo settore, cooperative sociali, imprenditori e cittadini attivi. Lo scopo dell'iniziativa è restituire alla casa il significato non solo abitativo, ma anche strumento di benessere, inclusione e coesione sociale.

Un cambio di paradigma sempre più necessario in un tempo in cui - come ha sottolineato Cristiana Dragonetti, presidente di Sintesi Minerva- “le case stanno diventando inaccessibili, gli affitti sono troppo alti rispetto agli stipendi e i mutui fuori portata per molte famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili”. Un tema che tocca direttamente la qualità della democrazia, sempre più minacciata da diseguaglianze strutturali, e che si inserisce pienamente nelle direttrici europee, dove l’emergenza abitativa è riconosciuta come prioritaria. Un modello - quello dell'housing - che coinvolge anche il nostro territorio, attraverso progetti come 'Lux Living' a Montelupo Fiorentino, accanto al cohousing del Comune di EmpoliFreedom, o ai 17 appartamenti messi a disposizione dalla Misericordia di Empoli.

A proposito del Lux Living, si tratta di una struttura sorta sull’area dismessa della ex vetreria Vitrum, composta da 110 abitazioni, di cui 100 affittate a famiglie selezionate tramite graduatoria — appartenenti alla cosiddetta 'fascia grigia' della popolazione, ovvero lavoratori senza una piena solidità economica, e 10 destinate a progetti del terzo settore.

Tra questi, Sintesi Minerva ha preso in gestione alcuni appartamenti dedicati senior housing (rivolto alla fascia di popolazione più anziana), proponendo un modello innovativo e sperimentale che coniuga autonomia, assistenza leggera e tecnologie per la teleassistenza: robot connessi a operatori da remoto, dispositivi indossabili per il monitoraggio dei parametri vitali e, soprattutto, relazioni umane come chiave per contrastare la solitudine. Gli appartamenti, per ora, sono abitati da tre nuclei (due monolocali e una famiglia), in regime gratuito grazie ai fondi del PNRR e in collaborazione con la Società della Salute Empolese Valdelsa.

Non mancano però le sfide normative: "L’attuale legge regionale per l’accreditamento di strutture per anziani - spiega Dragonetti - presenta vincoli tali da rendere paradossalmente più economico inserire un anziano in RSA che in un appartamento dedicato". Proprio per questo, Sintesi Minerva partecipa a un bando europeo Interreg, con l’obiettivo di raccogliere buone pratiche da altri Paesi utili a promuovere un aggiornamento della normativa.

Al centro del progetto c’è il Fondo Housing Toscano, "un fondo immobiliare sociale che ha saputo unire risorse pubbliche e private, coinvolgendo Cassa Depositi e Prestiti e istituzioni locali -, spiega Tancredi Attinà, amministratore delegato di Abitare Toscana -. Il fondo è riuscito a mettere insieme 150 milioni di euro e realizzare - nei suoi 15 anni di vita - oltre 1200 appartamenti (di cui circa la metà nell’area fiorentina), destinati sia all’affitto che alla vendita calmierata". L'aspetto peculiare è stato che questo progetto ha saputo integrare l’edilizia con servizi dedicati a soggetti fragili, contribuendo a creare contesti abitativi stimolanti e inclusivi.

A fianco del pubblico - come il progetto il progetto di sperimentazione pubblica di cohousing a Empoli, Freedom -, si muovono anche il pubblico e le associazioni del terzo settore, come la Misericordia di Empoli che mette a disposizione 17 appartamenti destinate a famiglie in forma di usufrutto. Come ha raccontato il governatore stesso della Misericordia empolese, Francesco Pagliai, l’obiettivo è "unire la continuità della vita familiare alla sicurezza sanitaria, con l’assistenza dei volontari e una gamma di servizi socio-sanitari". È una risposta concreta alla solitudine crescente, che coniuga accoglienza e valorizzazione del volontariato giovanile, offrendo un’alternativa alla tradizionale ospedalizzazione degli anziani.

Nonostante l’entusiasmo e i risultati, la strada è ancora lunga: come ha ricordato Attinà, "il fabbisogno abitativo stimato è l'80% superiore rispetto all’offerta attuale". L’auspicio, condiviso da tutti i soggetti coinvolti, è che le sperimentazioni attivate grazie al PNRR — che scadrà nel 2026 — non restino esperienze isolate, ma diventino pilastri di un nuovo modo di intendere l’abitare: "non solo urbs, ma civitas; non solo metri quadri, ma luoghi dove vivere bene, insieme", conclude Dragonetti.

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Niccolò Banchi

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