
Un libro che tratta il rapporto complesso e talvolta estremamente proficuo che la Chiesa Cattolica ha - ed ha avuto in passato -, con il cinema e generalmente, con i mezzi di comunicazione audiovisivi.
Autore del libro “Pro Cinema – la settima arte vista dalla chiesa”, edito da Inquadrature Perfette che verrà presentato giovedì 29 maggio alla biblioteca di Castelfranco alle 18 per il ciclo I nostri autori, è Marco Da Pozzo. Una storia avvincente che inizia dalle prime inquadrature che ripresero un Pontefice nell'atto di benedire nel 1898, quando William Kennedy Laurie Dickson, filmò Papa Leone XIII. Un filmato muto e in bianco e nero che ha segnato uno spartiacque profondo nella storia della comunicazione della chiesa cattolica, introducendo un nuovo elemento di narrazione e forma d'arte estremamente pervasivo e penetrante l'immagine in movimento più tardi unita al suono, che uno dei più grandi critici Arnold Hauser, definì come “L'arte nel ventesimo secolo”. Da papa Leone XIII si dipana la storia saggistica che guida il lettore nei controversi e a volte proficui rapporti tra la Chiesa e il cinema fino ai giorni nostri.
“Pontificato dopo pontificato, - si legge nella sinossi del libro - decennio dopo decennio, da quel brevissimo film in avanti la Chiesa imparò a conoscere il cinema. Ne apprezzò la capacità pastorale, trasformando le parrocchie in centri di diffusione ancora oggi con pochi pari; ne contestò aspramente certe licenze ritenute inaccettabili, facendo tuonare, dove ritenuto opportuno, la forza del proprio magistero. Lo usò per parlare alle giovani generazioni, per ribadire definizioni immutabili, per provare, fra polemiche e applausi, irritazioni ed encomi, a farsi partecipe, in un modo o nell’altro, della sua dirompente novità, e non rimanerne soltanto spettatrice inerte e passiva”.
“Un rapporto quello tra la dottrina cattolica e il cinema che ha portato spesso a un utilizzo escatologico dell'arte, ma non per questo di minor valore artistico. Così come tra XII e XVII secolo, spesso la chiesa aveva utilizzato i grandi artisti per alfabetizzare sulle sacre scritture e sulla dottrina le masse analfabete attraverso lo stupor e l'estetica, allo stesso modo nel '900 il cinema diventerà lo strumento di narrazione alle moltitudini, dei libri sacri, dalla Bibbia al Vangelo, nei cinema; favorendo, insomma, la genesi di opere che hanno fatto la storia del cinema, dal “colossal hollywoodiano” a tema sacro, sino alle opere minori come le agiografie dei santi: basti pensare ai vari San Francesco che hanno affascinato anche grandi registi, per arrivare a opere forse storicamente più fondate, ma altrettanto importanti nella storia del cinema, come quelle dei nostri tempi. Una per tutte The Passion, fuoriuscita dalla visione di un regista profondamente cattolico che nella sua crudezza ha raccontato con duro realismo la Passione di Cristo fino anche nella sua accezione più brutale. D'altronde la storia del Cristo, come molti episodi della sacre scritture, dalla Bibbia ai Vangeli sono assolutamente soggetti di grande interesse artistico che offrono materiale narrativo importante a chi voglia misurarsi come regista oltre a rappresentare un pezzo della nostra identità culturale. Poi – continua Sgueo – c'è un utilizzo dell'immagine da parte della chiesa in termini più puramente mediatici, a partire da papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II fino a Francesco I, pontefici della comunicazione. Coloro, attraverso un'abile intuizione, hanno percepito il potere delle immagini come strumento mediatico.
Inoltre, hanno utilizzato maggiormente la comunicazione audiovisiva rispetto al cinema, sino ad arrivare a parlare alle persone nel loro intimo e riavvicinarle il messaggio evangelico, nelle sue varie declinazioni. Credo che nella storia dei media ci sia poco di più penetrante del messaggio di Papa Roncalli, che appena elevato al soglio pontificio congeda la folla con un messaggio per i bambini. Ecco, nel libro Da Pozzo si analizzano i fenomeni che stanno a monte di questa cultura artistica e mediatica della chiesa con tutti i suoi compromessi e le sue possibili contraddizioni, ma che pur sempre hanno generato un fenomeno virtuoso e interessantissimo come attestano gli esempi a cui facevo riferimento poco sopra. Quindi, sono tutti invitati a partecipare a questa presentazione, appassionati di cinema, di media e fedeli. Un libro che ci darà un'opportunità in più di comprendere il nostro mondo e la comunicazione della chiesa odierna”.Comune di Castelfranco di Sotto
Fonte: Ufficio stampa
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