Ristrutturazione fognatura Ponte a Egola, Riformisti San Miniato: "Nessuna risposta. Giunta arrogante"

"Abbiamo ascoltato con interesse l’ultima seduta del Consiglio Comunale durante la quale, tra le altre cose, si è discusso del riconoscimento di un debito fuori bilancio di più di 200.000 € relativo all’intervento di ristrutturazione della fognatura industriale di Ponte a Egola. Un argomento delicato, che avrebbe meritato un confronto serio, approfondito, rispettoso delle posizioni di tutti. Invece, come consuetudine, ciò a cui abbiamo assistito è stato un atteggiamento sconcertante da parte della Giunta e della maggioranza: supponenza, arroganza, mancato ascolto e nessuna reale volontà di rispondere alle domande legittime poste dai consiglieri di opposizione.

Tutte le forze di minoranza, senza distinzione, hanno chiesto chiarimenti su un punto semplice ma cruciale: perché si arriva nel 2025 a riconoscere un debito per lavori eseguiti nel 2021? Non è una domanda tecnica, è una questione politica e amministrativa che merita trasparenza e responsabilità e alla quale il sindaco, in quanto elemento di continuità, poteva e doveva rispondere. La risposta? Nessuna. Solo una narrazione autoreferenziale secondo cui “chi vota a favore è responsabile, chi vota contro è irresponsabile”. Un atteggiamento che respingiamo con forza: il confronto democratico non può essere ridotto a una contrapposizione moralistica tra “buoni e cattivi”.

L’intervento in questione si inserisce in un contesto normativo e amministrativo complesso. Esiste una convenzione firmata nel 2012 tra il Comune di San Miniato e Cuoiodepur, che attribuisce al Comune la competenza sulla manutenzione straordinaria della fognatura industriale. Una convenzione che, nel corso degli anni, è peraltro stata messa in discussione da alcuni settori della dirigenza comunale – subentrati successivamente alla firma – i quali hanno sollevato dubbi sulla legittimità dell’accordo, ritenendo che per legge tali interventi competano ad Acque S.p.A.
Peraltro l’amministrazione comunale è stata più volte sollecitata a richiedere un parere legale formale per chiarire una volta per tutte questi dubbi. La risposta è sempre stata il silenzio. Nel frattempo, ogni tentativo di avviare una programmazione condivisa con Cuoiodepur o di rivedere la convenzione è stato ostacolato.

A tutto ciò si aggiunge un elemento ancora più preoccupante: il tono dei lavori consiliari. Abbiamo assistito a comportamenti e linguaggi che nulla hanno a che vedere con la dignità e la serietà di un’assemblea istituzionale. Toni arroganti, parole fuori luogo rivolte ai consiglieri di opposizione, come se il dissenso fosse un fastidio da zittire e non un elemento fisiologico di una sana democrazia.

Quando si usano questi toni è spesso perché mancano gli argomenti. E infatti, anche questa volta, invece di risposte abbiamo avuto solo retorica e il solito finale a “tarallucci e vino”, a voler sminuire una discussione che riguarda denaro pubblico, responsabilità amministrativa e, soprattutto, il rispetto dei ruoli istituzionali.
Noi continueremo a fare domande, a pretendere chiarezza e a rappresentare con serietà quella parte della cittadinanza che intende fare opposizione, vigilanza e proposta.

Perché essere minoranza non significa essere “contro”, ma significa essere liberi di pensare, criticare e proporre. E questo, evidentemente, risulta fastidioso".

 

Riformisti per San Miniato

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