
Slc Cgil Toscana e Uil Poste Toscana hanno annunciato la loro adesione allo sciopero nazionale di Poste Italiane previsto per il 3 giugno. "Basta tagli, nell'interesse di lavoratori e utenti servono investimenti e assunzioni", dichiarano i sindacati, che contestano il piano di riorganizzazione dell’azienda.
"Non sosterremo mai – dicono – una riorganizzazione che non tiene conto dei carichi di lavoro attuali e che non punta a migliorare il servizio. Anzi, porta un peggioramento delle condizioni lavorative e un ulteriore arretramento del presidio del territorio, a cui si aggiunge una ancora non del tutto scongiurata ulteriore trance di privatizzazione che lo Stato ha preventivato e non ancora ufficialmente escluso".
Secondo i sindacati, in Toscana, su circa 900 uffici postali, mancano almeno 160 sportellisti, mentre il prossimo concorso interno prevede solo 14 posti per tutta la regione. Al centro della protesta anche la rete dei portalettere, con un taglio annunciato di 210 zone di recapito entro il 2026, che potrebbe comportare numerosi esuberi.
"La riorganizzazione si basa su una presunta riduzione del 49% dei volumi della corrispondenza, un dato in netto contrasto con quelli ufficiali dell'Agcom che stimano un calo tra il 19% e il 21%", affermano ancora Slc Cgil e Uil Poste. Aggiungono inoltre che "gli interventi sugli spazi immobiliari dei corrieri risultano inadeguati, e non sono stati definiti né il chilometraggio complessivo né una reale flessibilità oraria. Inoltre, col nuovo piano di Poste i corrieri dovranno lavorare tre ore in più settimanalmente come flessibilità obbligatoria".
Poste Italiane, da parte sua, precisa che "in Toscana non sta operando alcun taglio del servizio pubblico né riduzione di organico. È in corso una rimodulazione organizzativa che tiene conto delle mutate esigenze del mercato che vedono una forte crescita del volume dei pacchi e un sensibile calo della corrispondenza tradizionale oltre a un’implementazione dei servizi offerti negli uffici postali attraverso il progetto Polis".
L’azienda sottolinea inoltre che "sono in corso i tavoli con le parti sociali per poter garantire la migliore organizzazione del lavoro e continuare ad offrire un servizio di qualità ai cittadini e alle imprese, rafforzando anche le politiche di stabilizzazione del lavoro precario già efficacemente messe in campo sul territorio".
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