
Dura condanna da parte di esponenti del csx e del movimento Non Una di Meno. Accuse al sindaco Tomasi di legittimare ideologie discriminatorie
Con l’avvicinarsi del convegno 'Guida pratica per fermare la propaganda gender', organizzato da Pro Vita & Famiglia, in programma il 7 giugno a Pistoia, si accende la polemica. La compartecipazione del Comune di Pistoia – il cui sindaco, Alessandro Tomasi, è anche candidato alla presidenza della Regione Toscana – ha suscitato numerose critiche da parte dell’opposizione, che chiede chiarezza.
L’assessora regionale Alessandra Nardini è intervenuta duramente sulla concessione della Sala Maggiore del Palazzo comunale all’incontro 'no-gender' promosso da Pro Vita & Famiglia.
"Il 7 giugno, a Pistoia, le cosiddette associazioni pro-vita – che sarebbe più corretto chiamare 'rovina-vite' – faranno propaganda contro i diritti delle donne, l’educazione alla parità e la comunità LGBTQIA+ -, scrive Nardini in una nota -. E lo faranno in uno spazio pubblico, con il coinvolgimento diretto del Comune. Una scelta grave".
Secondo l’assessora, il sindaco Tomasi – candidato alla presidenza della Regione – "ha calato la maschera: dopo anni da moderato, ora legittima crociate ideologiche contro i diritti e la libertà delle persone".
E aggiunge: "Non ci si può presentare come civico e poi spalancare le porte del Comune a iniziative discriminatorie, che attaccano anche conquiste come l’aborto. Chiedo a Tomasi di ritirare subito il patrocinio e di prendere le distanze da queste derive. La politica dovrebbe promuovere rispetto, non odio".
Anche il collettivo Non Una di Meno ha espresso sui suoi profili social indignazione per la compartecipazione del Comune all’iniziativa.
"Ancora una volta, a Pistoia, assistiamo a uno spettacolo indegno – si legge in una nota –. Il Comune risulta compartecipante a un evento che diffonde una visione patriarcale, omofoba e transfobica della società".
Il movimento ricorda che l’amministrazione comunale ha già dimostrato un orientamento simile: "Nel 2018 Pistoia è uscita dalla Rete nazionale Re.A.Dy contro le discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Intanto, i consultori della città soffrono di carenze gravi, e si tolgono spazi ai diritti per offrirli a chi nega la libertà di scelta".
E concludono: "Mentre la città si prepara ad accogliere un evento collegato al Toscana Pride, è assurdo che all’interno del palazzo comunale si promuovano idee di odio. Una contraddizione che dimostra tutta l’inadeguatezza dell’amministrazione".
Di parere opposto il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Lorenzo Galligani, che difende la linea del Comune:
"Il PD attacca Tomasi perché vuole negare spazi pubblici a chi non la pensa come loro – afferma Galligani –. Ma noi crediamo in una città plurale: democrazia non è omologazione, ma confronto. Abbiamo aperto le porte a tutte le realtà associative, ampliando gli spazi disponibili in città. Il Partito Democratico – conclude – guarda al passato, a un modello autoritario. Li invitiamo a guardare avanti, anche in questo momento di campagna elettorale in cui hanno bisogno di 'radunare le truppe'".
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